ROMA, AL LETTERATURE FESTIVAL INTERNAZIONALE ARTE E POESIA

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 Chi pensava che la cultura odierna fosse morta, incapace di trasmettere emozioni e sentimenti forti, si è sbagliato di grosso. Dentro la mastodontica, antica e accogliente Basilica di Massenzio, nel cuore di Via dei Fori Imperiali a Roma, si è svolta l’ottava serata del Letterature Festival Internazionale di Roma, importante manifestazione letteraria giunta alla sua undicesima edizione e che quest’anno ha aperto le danze lo scorso 16 maggio. Due sole sono le serate che mancano all’appello: martedì 19 e l’ultima in scena giovedì prossimo. La serata di ieri ha visto come protagonisti la giovanissima scrittrice americana Vanessa Diffenbaugh: una laurea in scrittura creativa e pedagogia all’Università di Stanford, lavora in un’organizzazione no-profit aiutando nell’inserimento dentro la società persone senzatetto, bambini senza più i loro genitori e in affido, persone con svariati problemi. La bellissima e bravissima attrice italiana, Nicoletta Romanoff, ha prima letto la versione italiana del suo primo libro di successo, Il linguaggio segreto dei fiori, scritto lo scorso anno, conteso dalle più prestigiose case editrici e tradotto in svariate lingue. Successivamente sale sul parco lei, la Diffenbaugh in persona, leggendo un suo bellissimo pezzo intitolato Una famiglia migliore. E’ proprio qui che iniziano ad affiorare i sentimenti forti, un pezzo che strappa, meritatamente, lunghi e scroscianti applausi. Carolina Cutolo legge l’ultimo libro di successo della scrittrice inglese Jeanette Winterson, Perché essere felice quando puoi essere normale? Un titolo che sa molto di paradossale e che racconta la storia di una ragazza che si apre e confessa il suo rapporto intricato, difficile con la sua famiglia, i genitori, soprattutto la mamma, donna particolare e dal carattere difficile. Una storia che rispecchia a 360 gradi quella che è stata la vita reale vissuta dalla Winterson quando era adolescente. Scoperta la sua omosessualità, a sedici anni fugge da casa e lavora come operaia per mantenersi gli studi e perseguire il suo sogno, avere successo come scrittrice, un sogno che si avvera con la pubblicazione del suo primo libro, Non ci sono solo le arance, datato 1985 e che segna l’inizio di tanti successi che l’allora giovane 26enne Winterson, ancora non immaginava di poter raggiungere. Gianrico Carofiglio, Marcello Fois, Lorenza Ghinelli, Alessandro Piperno ed Emanuele Trevi. Sono loro i cinque finalisti dell’edizione in corso del Premio Strega e che il prossimo 05 luglio si contenderanno la vittoria finale. Il silenzio dell’onda, Nel tempo di mezzo, La colpa, Inseparabili e Qualcosa di scritto. Sono questi i cinque nuovi libri che i contendenti del prestigioso premio letterario hanno scritto e pubblicato. Il pubblico ieri presente non ha potuto fare altro che ascoltare con profonda ammirazione alcuni passi fondamentali dei loro inediti scritti. Le presentazioni dei singoli scrittori e delle loro rispettive opere sono state accompagnate dalle melodiche musiche del Dj Raffaele Costantino. Cultura e scrittura; due elementi che se, mescolate all’ingegno umano, possono dare vita a qualcosa di magico, inedito. Atmosfera particolare e sensazioni uniche; fattori che spesso la nostra società mette troppo in disparte, ma nonostante il periodo storico critico, dove la cultura è sottoposta a continui tagli e sacrifici vari, più di una persona riesce con la sua creatività a mantenerla viva e manifestazioni di grossa caratura, come Premio Strega e lo stesso Festival Internazionale, dimostrano ancora una volta che la cultura ha ancora tanto da dire e trasmettere.

Marco Chinicò

 

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