PICCOLO, UNA RASSEGNA DEDICATA AI BAMBINI

Il rattoppato iniziamento di Arlecchina: è questo il sottotitolo della nuova edizione di Benvenuti al Piccolo. In programma al Teatro Strehler dal 5 al 30 novembre 2012 (e dal 7 al 25 gennaio 2013), ritorna il viaggio alla scoperta del mondo del Piccolo Teatro e dei suoi segreti, dedicato ai più piccoli.

Il ruolo è quest’anno affidato ad una attrice, Francesca Puglisi, Arlecchina appunto, accompagnata nel suo “tour” alla scoperta del Teatro Strehler da Simone Tangolo, che ritroveremo lungo il percorso nei ruoli di maschera, archivista, scenografo, attrezzista e suggeritore. L’ideazione del viaggio “a toppe”, pardon, a tappe, è di Stefano Guizzi. Ecco come l’autore spiega i ‘suoi’ Benvenuti: “Francesca, attrice giovane, riceve una lettera di convocazione per sostituire l’Arlecchino di sempre. Ci deve essere un errore. Lei di Arlecchino e del Piccolo non sa niente, è attrice, è vero, ma ha studiato a Napoli e insomma deve trattarsi di uno scambio di persona, di un refuso… Niente da fare. Sarà anche un errore del computer, ma ora è qui, e questa è la sua occasione.

Così Francesca comincia il suo viaggio verso Arlecchino. Accompagnando e accompagnata dai bambini, studierà all’Archivio Storico, dove apprenderà tre parole: Teatro (e non Schermo) d’Arte (e non Per Venderti delle Cose, Bambino Mio) per Tutti (e non Per Te Da Solo Chiuso Nella Tua Bolla Con Gli Amici Immaginari che si Pubblicano). Traverserà la balconata di nascosto, spiando con i bambini i lavori in corso, sognando e tremando di essere lanciata un giorno là, su quella scena. Ma non ha ancora uno straccio di costume, non una toppa, e come si fa? Segui le toppe, Arlecchina, trova la strada della sartoria, impara come da una stampa antica nasce un bozzetto e dal bozzetto nasce il lavoro, e quale. Ad ogni svolta, un segno. Cerchi le toppe per non toppare, per non farti stoppare. Corri, Arlecchina!

Il viaggio continua: la maschera! Il batocio! Con estrema cautela ma una certa speditezza ci si cala nelle viscere del teatro, vere fucine dell’arte, dove, tra reperti di gesta teatrali passate e sorprese d’ingegno artigiano, si fabbricano ancora a mano maschere e batoci. Il camerino è qua sopra, il costume è già lì, forza Arlecchina, si, ma… «Fermi tutti! Non so una parola del copione. Eh? In Bergamasco/Veneto? Aiuto!Non so nemmeno da dove si comincia. Ed ho, per dirla tutta, una gran fifa…».

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