Ogni maledetto Natale: trama e recensione del film in onda su Rai 3

Riproniamo la recensione del film “Ogni maledetto Natale”, uscito al cinema da il 27 novembre 2014.  La pellicola adrà in onda su Rai 3 questa sera, 21 dicembre 2018.

 

Gli autori di Boris Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo sono tornati e con loro un cinema italiano atipico, controcorrente e privo di quel fastidioso buonismo di cui sono oggi imbottiti il cinema e la fiction nostrani. La loro ultima trovata si chiama Ogni Maledetto Natale ma non fatevi impressionare dal titolo: potete anche dire addio al famigerato cinepanettone. Vi è mai capitato di incontrare una persona casualmente e di innamorarvene nel giro di poche ore? E’ quello che accade a Massimo Marinelli Lops (Andrea Cattelan) e Giulia Colardo (Alessandra Mastronardi). Tra loro è un vero e proprio colpo di fulmine, peccato che sul neonato idillio incomba la minaccia del Natale. I due giovani non potrebbero avere background più diversi e la scelta di condividere insieme la festa più attesa dell’anno si dimostrerà catastrofica. In un mix tra l’indimenticabile commedia teatrale Natale a casa Cupiello di Eduardo De Filippo e Parenti Serpenti di Mario Monicelli, il trio di Boris si prende gioco del Natale e di tutte le ipocrisie legate a questa festività che da tempo ha perso per molti il suo valore religioso per lasciare spazio solamente al consumismo e alle tristi e penose reunion familiari.

Ogni maledetto natale

La storia d’amore tra Massimo e Giulia è ovviamente solo un pretesto per raccontare due famiglie di opposta estrazione sociale accumunate dalla stessa desolante ipocrisia. Una somiglianza che giustifica l’intuizione più grande di questo film ovvero quella di far recitare allo stesso gruppo di attori prima la famiglia Colardo, troglodita, rozza ed incline alla rissa, e poi quella patinata e lussuriosa dei Marinelli Lops, il cui interesse è sempre e soltanto rivolto ai risultati della loro azienda e alla finta beneficenza.

Di più non si può svelare dei risvolti tragicomici che assumerà il Natale di Giulia e Massimo ma basti sottolineare che è veramente imperdibile l’occasione di vedere tutti insieme all’azione attori del calibro di Corrado e Caterina Guzzanti (il primo è esilarante nel ruolo del filippino), Laura Morante, Marco Giallini, Stefano Fresi, Francesco Pannofino, Valerio Mastandrea, Andrea Sartoretti e Stefano Fresi. I loro personaggi, abilmente caratterizzati dagli sceneggiatori, si inseriscono perfettamente in un quadro narrativo spassoso e originale.

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C’è ovviamente un po’ di perplessità legata alla scelta dell’attore protagonista Alessandro Cattelan. Possibile che sulla piazza non ci fosse un giovane attore cui potesse essere affidato il ruolo di Massimo? Il conduttore di X Factor non se la cava affatto male ma quest’usanza di ricorrere ai personaggi televisivi per trasformarli in attori provetti non è sempre tollerabile.

Se in Boris i registi erano riusciti a criticare ferocemente e a smontare letteralmente il mondo sempre più apatico della produzione televisiva nostrana, in Ogni maledetto Natale Ciarrapico, Torre e Vendruscolo sottopongono il Natale allo stesso processo di dissacrazione. Trovare difetti a questa pellicola dopo aver sopportato anni di volgarità da parte di De Sica, Boldi & Co. ci sembra davvero superfluo. Il loro film si avvale del meglio che il made in Italy possa oggi offrire al pubblico italiano per raccontare con il cinismo delle storiche commedie all’italiana un’umanità irrisolta dove la famiglia diventa l’ultimo anello mancante di un’esistenza fatta di depressione, smarrimento e solitudine. Detto così può sembrare di una tristezza infinita ma non vi fidate delle apparenze. Dimenticate i vari scempi natalizi, a cui ci avevano abituato Neri Parenti e i fratelli Vanzina negli ultimi anni e correte al cinema a vedere Ogni Maledetto Natale che vi aspetta in sala da giovedì 27 novembre in 250 copie grazie alla 01 Distribution. Un’occasione da non perdere se volete tornare a ridere di voi stessi attraverso il cinema italiano più graffiante che possiamo permetterci. (di Rosa Maiuccaro)

 

 

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