Marie Heurtin. Dal buio alla luce: trama e recensione

Un sabato pomeriggio stavo facendo zapping quando una scena del film Marie Heurtin. Dal buio alla luce, che stava andando in onda su Rai 2, ha preso la mia attenzione. Il lungometraggio era iniziato da poco e mi sono fermata a guardare. L’immagine era alquanto eloquente: c’erano un uomo, una suora e una ragazzina che vestiva di stracci. Poco dopo quest’ultima, tra urla e calci, è stata trascinata via dalla monaca mentre l’uomo (scoprirò dopo che era il padre della ragazza) si è allontanato con un’andatura mesta che rievocava tutta l’insicurezza di quel momento in cui una scelta difficile certamente era stata presa. Ho cominciato a guardare e ad appassionarmi.

Vengo alla trama: Marie Heurtin è sordo-cieca e suor Margherite si prende cura di lei con l’amore di una Madre e la saggezza di una matrona. La ragazza, ancora adolescente, non riesce a comunicare perché priva dei due sensi su cui noi tutti facciamo più affidamento: l’udito e la vista. Il tatto, l’olfatto e il gusto sono considerati come degli accessori quando in realtà potrebbero davvero aprirci la strada per la felicità se usati bene.

Marie Heurtin. Dal buio alla luce

Marie Heurtin. Dal buio alla luce è uscito nel 2014. Diretta da Jean-Pierre Améris, la pellicola ci conduce in Francia raccontandoci una storia vera avvenuta nel 1800 quando le persone diversamente abili venivano affidate alle suore. La macchina da presa si intrufola nelle celle e nel giardino dell’Istituto dove Marie riesce a trovare il suo modo di comunicare uscendo da una dimensione in cui non esiste suono né immagine. La piccola vive in un mondo oscuro, difficile da comprendere eppure così raggiungibile mediante altri canali a cui si accede attraverso le porte dell’amore.

Marie Heurtin mostra anche di avere un’intelligenza sottile basata sull’intuito. Tuttavia ci vorranno del tempo e la fede di suor Margherite che non demorde mai. Fede che fa rima con fiducia incrollabile e dopo ben otto mesi di tentativi vani e di timide conquiste qualcosa accade.

Non voglio dirvi oltre perché il film Marie Heurtin. Dal buio alla luce merita davvero di essere visto per due motivi sostanziali: ci fa conoscere una storia vera, che certamente ci arricchisce, e ci permette di riflettere sul senso della fede. Credere in qualcosa o in Qualcuno è di grande aiuto se questo stato della mente non è forzato e si nutre d’amore senza fanatismi. Suor Margherite ama in maniera totale, assoluta, unica, priva di condizioni. Ama anche quando Marie si ribella perché sa qual è la sua missione e la persegue non con ostinazione bensì con estrema convinzione e speranza. Le leggi del cuore la motivano spingendola ad aiutare la piccola sordo-cieca che passa dal buio alla luce grazie alla forza di volontà di una grande donna. (di Maria Ianniciello)

 

 

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