LAVERDI CELEBRA L’OTTOCENTO TEDESCO

Per il quarto concerto dell’Orchestra Sinfonica di Milano, Giuseppe Verdi, la travolgente espressività ed eleganza dell’Ottocento tedesco continua ad essere protagonista assoluta. A dirigere laVerdi, il Maestro Jader Bignami (nella foto). Un’occasione imperdibile per riascoltare due brani non solo famosi ma amati dal grande pubblico in quanto impressivi ed estremamente coinvolgenti sotto il profilo musicale.

La prima dell’Orchestra ci sarà giovedì 24 gennaio 2013 all’Auditorium di Milano in largo Mahler. Protagonisti assoluti i due grandi di Amburgo: Brahms e Mendelssohn.

Ritroveremo il primo nel “Concerto n. 1 in Re Minore” per pianoforte e orchestra. L’esecuzione al piano è affidata al solista laziale Roberto Prosseda.

Brahms realizzò l’opera  inizialmente su quattro righi, adatti a un’esecuzione a due pianoforti. Si accorse però, in un secondo momento che la sonorità orchestrale di quanto stava componendo non si riusciva a liberare del timbro pianistico. Utilizzò per questo motivo il primo tempo per farne un concerto di pianoforte e orchestra. Aria più famosa di tutto il lavoro, oltre all’Adagio, è sicuramente il Rondò conclusivo che risulta la parte più complessa di tutta l’opera.

A seguire, ritroveremo la sontuosa “Quinta Sinfonia”, conosciuta universalmente come “La Riforma” del secondo, scritta per la celebrazione del trecentesimo anniversario della Confessione di Augusta, prima esposizione ufficiale dei principi del protestantesimo. Sinfonia divenuta quindi nel tempo un po’ il “manifesto musicale” del luteranesimo stesso. Inizialmente infatti l’opera era intitolata: “Sinfonia per celebrare una rivoluzione religiosa”. Dell’intenzione celebrativa che aveva presieduto alla nascita della Sinfonia è testimonianza quasi tutta la costruzione dell’opera, dove assume importanza capitale il motivo del cosiddetto “Amen di Dresda”, presentato al termine della lenta introduzione al primo movimento. Si tratta di una melodia familiare a tutti i musicisti di chiesa protestanti, associata con l’idea dello Spirito Santo. Il quarto movimento si sviluppa sul tema del più celebre corale di Lutero: “Forte rocca è il nostro Dio”.

Ancora una volta LaVerdi regala al suo pubblico una serata emozionante, un appuntamento unico nel suo genere grazie a due delle opere più importanti del romanticismo tedesco!

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