La Primavera digitale di Torino. Speciale Salone internazionale del libro

I numeri del Salone

Si è aperta oggi al Lingotto di Torino Fiere la 25edizione del Salone internazionale del libro che si chiuderà il 14 maggio prossimo alle 22. I numeri, mai come quest’anno sono da capogiro: 1200 espositori presenti, oltre c50 i nuovi partecipanti, tre grandi player internazionali, come Amazon Nokia e Trekstor, 26 le sale messe a disposizione – dai 35 posti della Sala Avorio ai 1.900 dell’Auditorium Giovanni Agnelli –  9 le regioni italiane presenti (Abruzzo, Calabria, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle D’Aosta).  A rappresentare le istituzioni italiane la presidenza del Consiglio dei ministri, il Miur, il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il ministero della Difesa, il Senato della Repubblica e il Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Primavera digitale

Al Salone del libro questa primavera è digitale. Molti gli incontri su come la pubblicazione, la divulgazione e la distribuzione dei libri sta cambiando; dalla tavola rotonda di oggi sulle nuove strategie che il digitale impone agli editori alla discussione, sempre in programma per oggi, sul manifesto della cultura lanciato da Il Sole 24 ore e che ha raccolto migliaia di adesioni. Dibattiti a cui parteciperanno nomi importanti dell’editoria e del giornalismo, come Gianni Riotta, Beppe Severgnini, Massimo Gramellini nonché i rappresentanti della Mondadori, della Feltrinelli, di Rcs, del Gruppo Gems…

Spagna e Romani sono i Paesi ospiti

Spagna e Romania saranno i Paesi ospiti, due nazioni collocate agli estremi geografici della cultura e della lingua latina. La Spagna occuperà il padiglione 2 con scrittori anche molto popolari in Italia, fra cui il filosofo Fernando Savater, Antonio Soler, Clara Sàncez e molti altri. La Romania è nel padiglione 3 ed oltre a portare i suoi migliori autori ha predisposto un ricco programma che prevede anche incontri in città, concerti e un ciclo cinematografico al Museo Nazionale del Cinema. Fra gli ospiti spicca la figura di Norman Manea, narratore e saggista, vincitore del Premio Internazionale Nonino 202. E per rendere omaggio alla Romania l’11 maggio 2012 presso la Sala Parigi si svolgerà il convegno sulle nuove prospettive ed opportunità di sviluppo, moderato da Pier Paolo Luciano di repubblica. Interverranno Rolando Picchioni (presidente Fondazione per il Libro, la Musica, la Cultura), Daniele Vaccarino (vicepresidente Camera di Commercio di Torino), Horia-Roman Patapievici (presidente Istituto Culturale Romeno), Alfieri Lorenzon (direttore Associazione Italiana Editori), Maurizia Rebola (responsabile progetto International Book Forum), Silvia Colfescu (Consiglio Direttivo Associazione Editori della Romania), Walter D’Alessandro (presidente Camera di Commercio Italo-Romena), Aida Shiroka (Desk Project Manager Cei Piemonte Asia, Europe, Persian Gulf), Federico Zanardi Landi e Fabio Boscariol (N&G Legal – Studio Legale Associato) e rappresentanti di Bnc Elettronica, UniCredit e Intesa Sanpaolo.

La città invisibile

Quando il 18 maggio 1988 si inaugura a Torino Esposizioni il primo Salone del Libro, Torino è ancora una città a monocultura industriale. Lo stesso Lingotto è un immenso capannone vuoto, da poco dismesso e in attesa di essere reinventato. Ma è il primo segnale di una reazione a catena che in pochi anni cambierà tutto. Spazi ed edifici da cui si è ritirata l’industria vengono riscritti come luoghi di socialità e di servizi, parchi, viali. Nuovi cittadini venuti dal mondo ne cambiano la struttura sociale, ma anche colori, sapori, suoni, abitudini, ritmi. Dal guscio della città-fabbrica della produzione di beni materiali prende forma a poco a poco la vivace metropoli che crea e scambia conoscenza. Torino riscopre antiche e nuove vocazioni: l’arte, il cinema, la creatività, l’enogastronomia, lo spettacolo, il turismo. Arrivano le Olimpiadi, la notte si accende della movida e delle Luci d’Artista. Anche pagine drammatiche come la tragedia Thyssen spostano di senso parole come sicurezza e dignità del lavoro. E l’immagine della città, nella percezione dei suoi abitanti e di chi la vede da fuori, fa un’inversione a U e non torna più indietro. Si può raccontare questa metamorfosi attraverso gli oggetti, le invenzioni, le svolte che l’hanno scandita e determinata? La mostra La città visibile. Torino, 1988-2012>> – ideata dal Salone e dal Circolo dei lettori e curata da Luca Beatrice con la collaborazione di Roberta Pagani – ritiene di sì. Venticinque icone del cambiamento. Venticinque simboli partiti di qui per cambiare il mondo. Ognuno raccontato dalle parole, ora leggere ora affilate, di uno scrittore o testimone.  La mostra è l’ultima tappa di un progetto che il Salone e il Circolo dei lettori hanno ideato assieme per celebrare i venticinque anni del Salone e che in un ciclo di sette incontri al Circolo tra febbraio e aprile ha approfondito i temi di Salone, Società, Cinema e Teatro, Musica, Arte Contemporanea, Architettura-Urbanistica-Design e Scrittura. La concezione generale della mostra, la scelta degli oggetti e degli scrittori è nata dal confronto e scambio di idee con Rolando Picchioni, Ernesto Ferrero, Nicola Gallino e Marco Pautasso. Ci troveremo l’Mp3 che ha rivoluzionato il mercato della musica digitale, nato proprio a Torino nel 1988 dall’intuizione di Leonardo Chiariglione. La Torcia olimpica dei Giochi Invernali del 2006. La sentenza che condanna per omicidio volontario i dirigenti della fabbrica ThyssenKrupp per il rogo del 6 dicembre 2007 che uccide sette operai, il punto più tragico della storia recente della città e al tempo stesso un momento di svolta nella sensibilità e cultura della sicurezza sul lavoro. La moda e l’arte contemporanea. L’enogastronomia di Slowfood come filosofia di wellness e il mutamento della popolazione che ingloba un multiculturalismo non più di facciata. La metropolitana, aperta nel 2006, e il treno Frecciarossa disegnato da Giorgetto Giugiaro, che collega Torino con Milano in soli 50 minuti. La musica dei Subsonica e la nuova casa del calcio, lo Juventus Stadium. Lo splendore passato della Reggia di Venaria e il futuro utopistico nella stazione spaziale Alenia.

Gli ospiti internazionali

Nutrito come sempre il parterre dei grandi ospiti internazionali. Si comincia giovedì 10 con Henning Mankell, uno dei maestri del giallo svedese che si è imposto in tutto il mondo. Al Lingotto Fiere anche la scrittrice americana Elizabeth Strout: ritira il Premio Mondello Internazionale conferitogli dal giudice unico Paolo Giordano, che dialogherà con lei, suo dichiarato modello, sui segreti di un laboratorio letterario. Attesi anche Tahar Ben Jelloun che parlerà della Primavera Araba, lo scrittore indiano Amitav Ghosh, l’americano Christopher Paolini, giovanissimo maestro le cui storie fantasy hanno entusiasmato un pubblico di milioni di adolescenti; l’inglese Patrick McGrath, che nei suoi romanzi esplora i continenti sommersi della follia, e quello che è forse l’autore più significativo della letteratura tedesca, Hans Magnus Enzensberger, a Torino con il suo nuovo libro I miei fallimenti più riusciti. E ancora lo svedese Björn Larsson, che ha dedicato un romanzo satirico proprio ai caposcuola svedesi del giallo, da lui accusati di tetraggine; l’australiana Margot Steadman e la cilena Carla Guelfenbein. Torna al Lingotto anche Luis Sepúlveda con un nuovo libro di racconti. Arriva dagli Stati Uniti Mark Allen Smith, sceneggiatore, giornalista investigativo e regista di inchieste tv, con un best-seller annunciato, Information Retrieval, che scava nei risvolti più neri delle multinazionali, dei servizi segreti e del crimine organizzato.

Gli ospiti italiani

Come al solito, il Lingotto Fiere ospita gli autori che sono al centro della stagione letteraria. Così fra gli altri Gianrico Carofiglio ed Emanuele Trevi, in corsa per lo Strega, Milena Agus, Niccolò Ammaniti, Maria Pia Ammirati, Ginevra Bompiani, Enrico Brizzi, Massimo Carlotto, Mauro Corona, Roberto Costantini, Michele Dalai, Alessandro d’Avenia, Maurizio De Giovanni, Paolo Di Paolo, Giuseppe di Piazza, Alain Elkann, Marco Ferrari, Marcello Fois, Fabio Geda, Paola Mastrocola, Melania Mazzucco, Dacia Maraini, Carlo A. Martigli, Francesca Melandri, Marco Missiroli, Antonio Monda, Edoardo Nesi, Aurelio Picca, Ugo Riccarelli, Domenico Starnone, Filippo Tuena, Hans Tuzzi, Alessandro Zaccuri. Una particolare attenzione viene poi dedicata agli scrittori emergenti, tra i quali spiccano i vincitori e i finalisti del Premio Calvino, che festeggia i suoi 25 anni. Presenta Mariapia Veladiano. Le lezioni magistrali sono affidate a Claudio Magris («Come nascono i libri»), Alessandro Baricco («Sette cose che ho capito in questi venticinque anni»), Enzo Bianchi («L’uomo e la fede»), Erri De Luca («Parole indelebili»), Raffaele La Capria («Il sentimento della letteratura»), Philippe Daverio («Il museo immaginario»),Vittorio Sgarbi («Il divino nell’arte» e «L’arte è contemporanea»), Haim Baharier («Parole e fatti di oggi in odor di Qabbalà»), Andrea Moro («Visioni del linguaggio attraverso i secoli»). Due raffinatissimi saggi vengono presentati al Salone: il Montale sentimentale di Giorgio Ficara e la nuova introduzione a Dante di Carlo Ossola. Molti gli autori cari al grande pubblico, come Corrado Augias, Massimo Gramellini, Giorgio Faletti, Fabio Volo, Serena Dandini, Ilaria d’Amico, Veronica Pivetti, Vauro e la rockstar Luciano Ligabue, con il suo libro di racconti in vetta alle classifiche dei best- sellers. Aldo Cazzullo ha trasformato in spettacolo la lettura scenica del suo romanzo La mia anima è ovunque tu sia. Incontri spettacolo sono anche quelli proposti dalla regista Emma Dante, dall’attore-scrittore Davide Enia, da Donato Carrisi, la cui performance prevede la partecipazione straordinaria di Geppi Cucciari, da Marco Malvaldi (letture di Alessandro Benvenuti) e da Giorgio Conte. Dario Vergassola si abbandonerà a uno dei suoi travolgenti monologhi sul filo del nonsense («Panta Rai. La notizia scorre»). Un vero spettacolo è quello offerto da uno dei più bravi attori d’oggi, Fabrizio Gifuni, con il suo funambolico Gadda e Pasolini. Antibiografia di una nazione. Venerdì sera Nanni Moretti, introdotto da Emanuele Trevi, propone le sue magistrali letture di un autentico capolavoro del ‘900, i Sillabari di Goffredo Parise, che sono anche diventati un audiolibro.

Insomma al Salone Internazionale del libro ne vedremo delle belle, perché il programma è variegato e ricco di appuntamenti. Per info sul programma: http://www.salonelibro.it/

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