IRAQ IN MUSICA A TORINO

Il Caffè dei Giornalisti, in collaborazione con il centro Dar Al Hikma, inaugura il 2013 con un incontro dedicato alla musica irachena, ospitando questa sera, 5 febbraio 2013, alle ore 21 al Teatro Vittoria di Torino Khalid Mohammed Ali uno dei più importanti compositori iracheni e Hasan Falih Owaid Abbas, concertista. Il concerto sarà presentato da Rosita Ferrato, Presidente de Il Caffè dei Giornalisti; Davide Rebuffa, musicologo, che farà una breve storia del liuto.

Già insignito nel 2008, del premio di Miglior Composizione Musicale dalla Lega Araba, Khalid propone al pubblico internazionale brani musicali intensi che coniugano le formazioni orchestrali e l’oud, un liuto a manico corto con un numero di corde variabile -generalmente 11 –  e brani per solo kanoun o qanun, strumento a 72 corde della tradizione classica araba. Ad accompagnarlo sarà Hasan Falih Owaid Abbas, concertista iracheno di fama internazionale che annovera tra le sue performances esibizioni sui palchi di teatri prestigiosi quali Royal Albert Hall di Londra, l’Opera House di Sydney, il Fox Theatre in U.S.A.

Insieme costituiscono una formazione di alto livello artistico dalla quale emerge ben chiara l’importanza della composizione musicale nel contesto culturale iracheno e dell’intero orizzonte arabo, frutto dell’intuizione di Ali che avvicina la composizione musicale all’immagine di uno specchio che riflette la civiltà di un popolo e il suo patrimonio culturale più profondo.

Introdotto nell’argomento da una piccola esposizione di scatti della fotografa Elsa Mezzano che offrono sguardi di bellezza e di quotidianità su un paese che non è solo quello della guerra presentata dai media, il pubblico avrà l’occasione di assistere ad uno straordinario concerto ascoltando strumenti rarissimi in Europa: si ritiene che il qanun sia una sorta di strumento ipnotico, per tradizione suonabile dalle donne; la tradizione lo annovera tra gli strumenti evocativi di una profonda spiritualità, tanto che si narra come al suo suono durante una veglia funebre il compianto sia stato richiamato alla vita.

Una leggenda araba, poi, attribuisce all’oud una storia che risale alla notte dei tempi: sarebbe infatti stato inventato da Lamack, nipote di Adamo ed Eva. Nel IX secolo, un musicista di oud di Baghdad, Ziryab, fonda a Cordoba una scuola di musica, e aggiungerà una quinta corda allo strumento. Dall’Andalusia, l’oud si diffonderà in Europa, divenendo progressivamente il liuto così amato nelle corti del Rinascimento.

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