I Dhamm ritornano con “Considerata l’ora”, l’intervista

Considerata l'ora_cover_b (2)Sono passati tredici anni dall’ultimo disco dei Dhamm, la band romana che tra il ’95 e il ’96, con “Dhamm” e “Tra cielo e terra”, vendette oltre 100.000 copie di dischi. Dopo un lungo periodo di scioglimento del nucleo originale, il gruppo si è ritrovato in sala prove nel 2011, in occasione di una jam session tra amici, e proprio in quel contesto, Alessio Ventura (voce), Dario Benedetti (chitarre), Mauro Munzi (batteria e percussioni) e Massimo Conti (basso e tastiere) hanno riscoperto il piacere di suonare insieme, finendo per comporre i brani del nuovo disco, pubblicato lo scorso 21 gennaio, intitolato “Considerata l’ora”.

“Considerata l’ora” è il vostro nuovo album…una nuova era per i Dhamm?

I temi affrontati sono vari, dal più alto dei sentimenti, trattato con una certa disillusione, frutto dell’età matura (ma è arrivata?), a diversi atteggiamenti che caratterizzano l’uomo nel vivere sociale. Non poteva mancare un accenno ai tempi di vacche magre che stiamo vivendo … c’è sempre un po’ di luce in fondo al buco però!

Delle dieci tracce rock-pop, contenute nell’album, quali sentite più vicine alla vostra essenza  e perché?

Probabilmente ognuno di noi risponderebbe una cosa diversa ma di certo ogni canzone contiene un pezzo di quell’essenza. Volevamo fare un album eterogeneo dove comandassero le canzoni, senza pensare all’etichetta dello scaffale dove sarebbe stato poi collocato…

“Mediamente rapiti dal cuore” è il primo singolo, tratto dall’album. Il brano narra di una storia d’amore incastrata in un limbo sentimentale, quanto c’è di autobiografico?

Ogni canzone parla di un qualcosa che si è vissuto o che ci ha toccato da vicino ed anche in questa ce n’è abbastanza da renderla vera.

Dhamm © Diego Buonanno
Dhamm © Diego Buonanno

Negli anni ‘80-‘90 siete stati un simbolo della scena italiana poi, nonostante lo scioglimento della band avete continuato a suonare con progetti paralleli, ma cosa ha significato, per voi, ritrovarvi e come vi state preparando al ritorno sulle scene tutti insieme?

Rincontraci dopo tutti questi anni è stato un po’ come riprendere il filo di un discorso lasciato in sospeso. Ognuno di noi all’epoca ha avuto, infatti, la sensazione che tutto fosse finito troppo presto. Il nostro obiettivo non era quello di fare un’operazione nostalgia, ma un album che ci convincesse oltre ogni dubbio ed ora l’unico obiettivo è portarlo in giro per l’Italia!

Dhamm © Diego Bonanno
Dhamm © Diego Bonanno

Nel servizio de Le Iene, andato in onda lo scorso maggio, una “band fotocopiata” di impostori è stata smascherata restituendovi la vera identità del gruppo… quali sono state le sensazioni, le paure e le perplessità legate a questa faccenda?

Non direi che ci ha causato sofferenza. All’inizio guardavamo ai nostri alter ego con una sorta di divertita indifferenza poi, quando hanno passato il limite e ce li siamo trovati in Rai, sdoganati come il vero gruppo con tutta la sua storia, grande o piccola che sia, è subentrato il fastidio. Non c’è gran che da dire su tutta questa vicenda se non sottolinearne l’assurdità. Comunque tanto di cappello per la fantasia a chi ha messo in atto tutto questo… Totòtruffa 2013.

Tornando ad oggi, che prospettive avete in merito all’album “Considerata l’ora” e al vostro futuro?

Oggi cerchiamo di non pensare alle prospettive e preferiamo concentrarci sul live le cui date saranno costantemente aggiornate sui nostri canali ufficiali e sul sito www.dhammofficial.it .

La preparazione dello spettacolo dal vivo ha bisogno di tempo ed energie e cerchiamo di evitare distrazioni del tipo “come andrà, piacerà, le radio lo passeranno?” e via dicendo. L’importante è essere con la coscienza a posto e la nostra è sempre lì.

 Raffaella Sbrescia

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