Enrico Ruggeri, L’Onda: nuovo singolo dell’aristocratico del dissenso

Enrico Ruggeri -ANSA/UFFICIO STAMPA GOIGEST
Enrico Ruggeri -ANSA/UFFICIO STAMPA GOIGEST

 

E` uscito da poche ore ma è già un tormentone. L’Onda, nuovo singolo di Enrico Ruggeri, è un brano moderno che però strizza l’occhio alla new wave e alla disco music degli anni Settanta e Ottanta. Da oltre trent’anni, il cantautore milanese riesce a stupirci a ogni sua uscita discografica, e questa volta lo fa con un pezzo che fotografa, senza filtri né trucchi, i nostri tempi amari: “Siamo fragili e smarriti, senza direzione, addomesticati dal miraggio della partecipazione…purchè si nuoti sull’onda”, recita il testo del brano che anticipa l’uscita dell’album “Frankenstein 2.0″ (in vendita dal 18 marzo). Ruggeri canta l’omologazione, il buonismo che diventa conformista nel suo nascondersi dietro la maschera dell’anticonformismo. Parla delle persone che hanno paura di essere escluse dal gruppo che conta e, allo stesso tempo, che hanno un disperato bisogno di apparire.

enrico-ruggeriL’Onda è uno specchio davanti al quale ciascuno di noi, nessuno escluso, dovrebbe stare, per aprire gli occhi e vedere realmente chi siamo e dove andiamo.

“Parlano di pace, politiche future, mettono in campo congetture e poi seguono l’onda”. E ancora: “…indignazione, la contaminazione, immigrazione, religione e poi seguono l’onda…”.

Enrico Ruggeri ci ha abituati, nella sua lunga e fortunata carriera, a canzoni di denuncia o che comunque hanno sempre portato, grazie a testi ricchi di frasi taglienti e parole pungenti, a riflettere e a mordere la società, con i suoi pregi e gli innumerevoli difetti, superando tempi e mode, fregandosene altamente delle critiche e degli scandali. Lo abbiamo visto, appena 18enne, con un microfono in mano, su un palco improvvisato, trattare temi quali la pena di morte, la guerra, le donne, la memoria, mutando più volte direzione pur restando sempre fedele a se stesso. Dal punk-rock underground di inizio anni Settanta (vi ricordate i Decibel?), al cantautorato più colto e maturo, più volte premiato al Festival di Sanremo, degli anni Novanta e Duemila, Ruggeri si è sempre esposto in prima persona, mettendoci la faccia e le idee. Inutile parlare attraverso simboli, immagini, messaggi semi occultati: l’artista meneghino ha fatto della coerenza la sua arma di battaglia. Non ha mai avuto peli sulla lingua e mai ne avrà. Vive la musica come una missione suprema, un rito religioso, per lanciare provocazioni costruttive, quasi a voler invitare, chi lo ascolta, a fare qualcosa di concreto, a percorrere una strada precisa e a segnare un nuovo corso.

ruggeriL’Onda è la canzone giusta nel momento giusto, come ha dichiarato lo stesso cantautore. E con L’Onda torna il Ruggeri che più amiamo: quello che scrive e canta i propri pensieri, le emozioni e le sensazioni, anche se permeate di malinconia o di preoccupazione, ma sempre proiettate all’ottimismo e alla creazione di nuovi orizzonti di speranza. Movimento. Cambiamento. Parole che si ripropongono, come un mantra, nei suoi testi. “E gira il vento, grande cambiamento, ci rimettiamo in movimento e saliamo sull’onda…più positivi, sorridenti e vivi, rigidamente permissivi, trasportati dall’onda…”.

Cantante, scrittore, conduttore televisivo, giudice di X Factor, autore per grandi nomi del panorama italiano e internazionale, senza pause, senza freni. Non si è mai fatto mancare nulla, Enrico. Dal punto di vista testuale ma anche a livello musicale, spaziando con grande coraggio dalle sonorità decisamente più grezze o decadenti dell’hard rock, durante la sua fase underground, fino alle melodie più sofisticate degli ultimi anni. Facce di una stessa medaglia. Frammenti della medesima anima artistica e umana che solo un “aristocratico dissidente” come Ruggeri può mostrare.

Silvia Marchetti

 

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