“Diwan”: Franco Battiato live tra scoperta e ricordo

battiato 1Diwan è il titolo del nuovo straordinario progetto musicale del Maestro Franco Battiato, il quale si è esibito in concerto lo scorso 25 novembre, presso il Teatro Augusteo di Napoli. Pioggia e freddo non hanno fermato il caloroso pubblico partenopeo che ha accolto, con entusiasmo, le particolari sonorità proposte dall’artista.
Il termine dīwān è di origine persiana ed è usato nella cultura arabo-islamica per identificare diversi concetti. Un primo significato è quello di “registro” che, in poesia, serve ad indicare il canzoniere, la raccolta dei versi e dei componimenti sopravvissuti di un poeta. Proprio i versi dei componimenti del poeta arabo-siciliano Ibn Hamdis, vissuto tra l’XI ed il XII secolo, hanno attraversato le note dei sontuosi arrangiamenti di un concerto a 4 voci. Ad accompagnare Battiato sul palco c’erano, infatti, Etta Scollo, Nabil Salamah, Salina Al Azami oltre a Carlo Guaitoli (piano e tastiere), Gianluca Ruggeri (percussioni), Jamal Oussini (violino), e Ramzi Abueedwan (bouzuq, viola) e Alfred Hajjar.

francoL’atmosfera è subito magica con un luci bassissime e sonorità d’altri tempi e d’altri luoghi che riportano mente e corpo ad un’epoca in cui il luogo d’origine era la culla indelebile del proprio essere. Franco Battiato lascia molto spazio alla musica e alla voce, intensa, multisfaccettata, assolutamente peculiare dei suoi colleghi. L’arabo diventa lingua musicale, scandisce ritmi ed emozioni e, attraverso una fusione con il siciliano, versi e parole coinvolgono lo spettatore in un turbinio di pensieri e immagini. Nato in collaborazione con il Parco della Musica di Roma e curato da Oscar Pizzo, il concerto intende essere una preziosa occasione di conoscenza musicale e culturale di elevato pregio e lo è grazie ai suoni, alle poesie che prendono vita in forma autonoma, alle canzoni storiche che si vestono a festa per essere cantate e ballate aldilà della circostanza temporale e della location teatrale: “L’ “Ombra della luce”, “Aurora”, “Veni l’autunno”, Lode all’inviolato”, “Niente è Come Sembra”, “Strade dell’Est” e poi, ancora “ Voglio vederti danzare”, un’intensa versione de “La Cura”, “Magic Shop” e lo splendido omaggio al pubblico partenopeo con il grande classico“Era de Maggio” hanno scandito, ad una ad una, le emozioni in platea.
Il pubblico dapprima sorpreso, stupefatto, a tratti scettico, poi attento, curioso, poi, ancora, partecipe, complice, sorridente, divertito, arricchito ha saputo apprezzare ogni attimo della serata. Franco Battiato osa e lo fa per il puro piacere di osare, senza troppi, al suo fianco professionisti innamorati della musica e davanti a lui centinaia di persone commosse e grate per due ore vissute a cavallo tra scoperta e ricordo.

Raffaella Sbrescia

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