Anna Crespi: “Gli Amici della Scala preservano la cultura”

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Stéphane Lissner e Vittoria Crespi Morbio © Roberto Taddeo

L’Associazione Amici della Scala collabora, in appoggio esterno e senza alcuna interferenza, con la Fondazione Teatro alla Scala. Attraverso un capillare servizio di pubbliche relazioni finalizzato al massimo rilievo delle notizie riguardanti l’attività scaligera, l’Associazione ha visto nella figura della Presidentessa Anna Crespi, un solido punto di riferimento per tutte le attività di promozione e diffusione della cultura, della storia e della musica: “Prima delle prime”, “Musica e Teatro”, collane editoriali sullo spettacolo del Teatro alla Scala, presentazioni, conferenze, conversazioni sulle produzioni d’opera e di balletto al Teatro alla Scala, il Premio Internazionale Mecenate ed il blog che, affiancato al sito www.amicidellascala.it e al Portale “Together for culture” fa capo ad un progetto centrale coerente.

Presidente, cos’è, di cosa si occupa e da quanto esiste l’Associazione Amici della Scala?

Ho fondato l’Associazione nel 1978. Sono la presidentessa da sempre. L’Associazione è stata fondata insieme ai direttori e vicedirettori dei più importanti giornali dell’epoca. Sono tante le storie che avrei da raccontare. Ho visto tante cose, ho conosciuto tante persone. Sono stata generosa, ho affrontato delle vere e proprie guerre e, per fortuna, le ho vinte anche grazie a tanta pazienza. Ho fatto sì che gli Amici della Scala in tanti anni non invecchiassero mai, noi inventiamo sempre cose nuove e solo necessarie. Siamo una sinergia culturale per la Scala, siamo internazionali e ci intrecciamo con molte istituzioni non solo musicali, ma anche di prosa, oltre a musei e università. Abbiamo molti amici e pochi soci, perché abbiamo finora destinato tutto il nostro tempo e il nostro denaro all’obiettivo di essere dei mecenati puri. Ora abbiamo bisogno che l’amicizia, l’onore di essere soci e il mecenatismo si congiungano insieme.

Quali sono state le occasioni più importanti che ha vissuto ricoprendo la carica di presidente dell’Associazione?

Una contesa interna alla Scala, durata ben dodici anni, ci ha dato la forza di occuparci anche di altri settori culturali e di acquisire ancora di più internazionalità. Così accanto agli Amici della Scala è nato Together for Culture, un prolungamento culturale di amicizia e sinergia, aperta nel mondo. Le cose positive che abbiamo fatto in questi 35 anni sono tante. Abbiamo salvato, inventariato, catalogato e restaurato insieme all’Opificio delle pietre dure di Firenze 15000 tra bozzetti e figurini di vari artisti, come Guttuso, Carrà, Sironi, Veronesi, Buzzati, Ponti; lavori che rischiavano di andare perduti. Opere irripetibili, perché un tempo gli artisti per il teatro disegnavano, dipingevano, usavano vari materiali per far comprendere cosa fosse la regia, le luci, i costumi e tutto. Ora con il computer si è smesso di creare opere d’arte per la preparazione degli spettacoli, e queste opere sono diventate “storiche” e importantissime. Nella sede degli Amici della Scala, abbiamo sviluppato, negli anni, pubbliche relazioni con il mondo dell’arte e della cultura, con la stampa, per dimostrare, anche nei momenti difficili, il valore del Teatro nel mondo e del suo prodotto culturale.

Nel 2004, in occasione della riapertura della Scala nella sua sede storica restaurata, abbiamo contattato le Istituzioni più importanti del mondo, di tutte le categorie, chiedendo di mandare una lettera di omaggio alla Scala, o di dedicare nella propria struttura – teatro, museo, circo, università, etc. – uno spettacolo, un restauro o altro al Teatro milanese. Ponevamo un’unica condizione: che il lavoro fosse a livello di qualità “Scala”. Per tre anni in tutto il mondo grazie a noi si è ballato, cantato, suonato per la Scala che riapriva. Non posso dire altro, perché altrimenti dovrei scrivere un libro… anche divertente, gli artisti sono magnifici!

In cosa consistono le “Prima delle prime”?

Le Prima delle Prime sono degli incontri dedicati a tutti gli spettacoli in cartellone alla Scala. Durante questi incontri professori, musicologi e critici di fama parlano al pubblico dell’opera o del balletto in oggetto. Gli incontri sono circa venti all’anno, si tengono nel Ridotto dei palchi del Teatro alla Scala e sono gratuiti. In tutte le cose che si fanno, perché riescano, bisogna trovare la chiave. Altrimenti rimangono solo idee. Per Prima delle prime abbiamo trovato il modo giusto: il cartellone che all’esterno del Teatro indica titolo, oratore, data, ora, opera. Così tutti sono informati sugli incontri dedicati ai vari spettacoli in cartellone alla Scala. Il ridotto è sempre gremito!

Vincenzo Costanzo, giovane tenore italiano di soli 22 anni © Roberto Taddeo
Vincenzo Costanzo, giovane tenore italiano di soli 22 anni © Roberto Taddeo

Ci racconta com’è nata e cosa si prefigge l’iniziativa “Musica e teatro”?

Anche la mondanità ha la sua importanza. Nel corso di una cena con i soli Rettori delle Università milanesi, decidemmo di chiedere a tutte le università italiane di segnalarci la tesi di ambito musicale che ritenevano più bella e significativa. Sulla base di queste tesi venivano scelti alcuni studenti, i più meritevoli, “i vincitori”, che attraverso tale iniziativa, avevano la loro tesi pubblicata e messa in commercio. Il caso più eclatante è quello di  Carla Irene Moreni, oggi critica del Sole 24 Ore.

Qual è l’idea alla base dell’istituzione del “Premio Internazionale Mecenate”? Ci sono anche delle pubblicazioni legate a questo premio?

Pensavamo che nel mondo ci fossero delle persone dedite all’arte – dei mecenati – da premiare. Abbiamo istituito il Premio pensando a queste personalità coinvolgendo il mondo culturale italiano. Gli artisti più importanti dell’Italia di allora donavano la loro arte al mecenate, il quale partiva all’estero con una collezione da promuovere. Attraverso un libro da noi pubblicato raccontavamo chi era il mecenate, la sua storia, e pubblicavamo i doni che gli venivano dedicati. Scegliemmo per la prima edizione, nel 1998, Lawrence “Larry” Lovett, uomo di grande pregio, che fondò Save Venice, e si dedicò totalmente, con il suo patrimonio personale, all’arte e alla cultura. Per celebrare l’avvenimento ci fu un concerto per violino e pianoforte svoltosi alla Scuola Grande di San Rocco a Venezia. Nel 1999 premiammo Vivien Duffield, mecenate inglese che aveva realizzato un’ala della Tate Gallery riempiendola di Turner. La premiazione fu con un concerto svoltosi nel Teatro di Corte di Palazzo Reale a Napoli. Nel 2001 lo assegnammo a Dolly Goulandris, promotrice e fondatrice del Museo di Arte Cicladica di Atene. Nella Chiesa di San Marco a Milano venne rappresentata la drammaturgia musicale “Universo mediterraneo: voci e suoni dei mari”, ideata da Italo Gómez. I doni erano i più vari, poesie (Mario Luzi, Flavio Ermini…), fotografie (Gianni Berengo Gardin, Achille Castiglioni…), composizioni musicali (Malipiero, Gomez…), scritti di Rossana Bossaglia, sculture, pitture… tutti grandi artisti.

Conferenze, mostre, convegni e lezioni di storia della musica. Quali di queste attività aiutano a svolgere meglio il ruolo di diffusione della cultura musicale?

Diverse collane sono nate con la nostra Associazione: una collana sulla Scala, per esempio, sui vari settori del Teatro, regia, scenografia, balletto, orchestra… Due volte all’anno realizzavamo due mostre con la pubblicazione di due cataloghi con carta realizzata con il torchio di Maestri. Volumi destinati a durare negli anni. Delle tante collane realizzate, oggi ne pubblichiamo due, molto importanti. Una è quella che del 7 dicembre, giorno dell’apertura della stagione scaligera, sugli artisti che hanno lavorato alla Scala. Il volume di quest’anno è intitolato a Sanquirico. Il libro è costato tre anni di ricerche e ha portato alla luce affreschi e disegni conservati anche in palazzi privati, lavori che erano sconosciuti e rischiavano di andare perduti. Pubblichiamo poi la collana “Gli artisti dello spettacolo alla Scala”, intitolata a scenografi, scultori, pittori, etc. e al loro lavoro . Fino a oggi le monografie sono quarantaquattro. Le ultime sono dedicate a Nicholas Georgiadis, Vera Marzot, Jean-Pierre Ponnelle e Arnaldo Pomodoro, nominato durante la presentazione dello scorso 26 novembre nostro socio onorario. Il nostro intento dichiarato è di salvare la cultura e la memoria.

Di cosa si occupa il blog che affianca il sito istituzionale dell’Associazione?

Il blog contiene tutto ciò che accade nell’orbita degli Amici della Scala; dunque racconta gli eventi che teniamo in sede, presentazioni, concerti, con testimonianze fotografiche e a volte video (che si possono vedere inoltre nel nostro canale YouTube). Inoltre dallo scorso maggio faccio delle interviste a grandi personalità, di vari campi, anche molto diversi tra loro. Vengono pubblicate nel blog, oltre che nel nostro portale Together for culture, il tutto è naturalmente integrato con i social, che continuiamo a far crescere giorno per giorno.

Arnaldo Pomodoro viene nominato socio onorario © Roberto Taddeo
Arnaldo Pomodoro viene nominato socio onorario © Roberto Taddeo

Quali sono i programmi e i progetti per questa nuova stagione?

I programmi e le idee sono tante! Pubblicazione dei libri, incontri nella nostra bellissima sede e continuare a dedicarci con amore ai nostri soci. Per il resto, vogliamo proseguire con il progetto Together for culture, per il quale abbiamo in programma il bando di concorso in musicologia, già al secondo anno, che porterà alla pubblicazione a giugno della tesi vincitrice con Feltrinelli in e-book e in edizione cartacea. Abbiamo poi pronto un documentario da pubblicare e vorremmo proseguire con le interviste, nel mondo dell’arte e della cultura. Infine aspettiamo di sapere quello che il Teatro la Scala ci chiederà, non dimentichiamo che Amici della Scala è, prima di tutto, un’ associazione che opera in sinergia con il Teatro.

Raffaella Sbrescia

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