A Milano in scena le Marionette della compagnia Carlo Colla

A Piccolo Teatro Grassi di Milano dal 29 maggio 2012 al 10 giugno 2012 andrà in Scena “La Battaglia di Legnano” della Compagnia Marionettistica Carlo Colla.

La battaglia di Legnano entra nel repertorio della Compagnia Marionettistica Carlo Colla e Figli nel maggio 1992, commissionata dalla cittadina lombarda in questione in occasione delle celebrazioni dell’evento storico. Furono realizzate tre repliche al Teatro Galleria di Legnano e lo spettacolo non fu più ripreso.Lo spettacolo debutta di nuovo in questa stagione al Piccolo Teatro proprio il 29 maggio, data in cui si svolse, nel 1176, la battaglia di Legnano. L’unico esempio preesistente è costituito da un Grandioso ballo storico in un prologo e sei quadri presentato dalla Compagnia Marionettistica di Zane figlio (sic!) dal titolo La Lega Lombarda ovvero La battaglia di Legnano come recita una locandina stampata in Vercelli nel 1880, recentemente acquistata presso una rinomata libreria antiquaria di Bologna insieme ad alcuni manoscritti della stessa formazione marionettistica. Il libretto di Salvatore Cammarano è ispirato a episodi delle lotte dei Comuni lombardi contro Federico Barbarossa intrecciati a una storia di amore e di morte che ha per protagonisti il combattente Rolando, la sua sposa Lida e Arrigo, a cui Lida era stata promessa sposa. L’intreccio della Battaglia così ricco di spunti legati al momento storico in cui vide la luce, il 1849, non poteva essere ignorato nel celebrare un avvenimento così particolare come quello dell’Unità d’Italia. Patria, onore, sacrificio di sé, libertà, si mescolano alla vicenda amorosa assai di maniera dove, però, appaiono temi che in opere successive troveranno più ampio respiro. Ma al debutto furono sufficienti quegli aneliti di amor patrio per scatenare “un incendio di delirio popolare” – dice Eugenio Monti Colla – tanto da “bissare” per intero il quarto atto. L’opera fu giudicata di “stretta attualità” per i sentimenti di amor patrio, di anelito alla libertà e riscatto dall’oppressione straniera. Le marionette, per loro natura, si propongono quale metafora di grandi sentimenti e nobili atti eroici fuori dal tempo e dallo spazio se non quelli della finzione teatrale per la quale non necessitano di stravolgimenti o interpretazioni che travalichino le intenzioni dell’autore e la comprensione dello spettatore. Per questi attori di legno tutto è reale: le pene d’amore, gli atti eroici, gli slanci generosi, persino il sacrificio di sé per una nobile causa; tutto ciò, insomma, che è proiezione e non copia dell’essere umano nella sua “purezza”. Lo spettacolo presenta in scena un centinaio di marionette; viene riallestito quest’anno con l’aggiunta di nuovi costumi, nuove scene e nuove marionette.

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto