VIAGGIO A RAVENNA, CITTA` DEL BELLO

Mausoleo di Galla Placida
Mausoleo di Galla Placida

 

Si ringrazia l’Ufficio Stampa per la gentile collaborazione

 

 

Battistero Ariani - Cupola
Battistero Ariani – Cupola

Passeggiando per le strade di Ravenna, l’arte si fonde con la cultura e soprattutto con la letteratura. Nei monumenti, nei palazzi e in ogni angolo, anche in quello più nascosto, si mescolano epoche e stili diversi, dal Bizantino agli affreschi giotteschi di Santa Chiara, dal Veneziano al Barocco che rivive nell’abside di Sant’Apollinare Nuovo. E, con l’occhio dell’immaginazione, andando indietro nel tempo si potrebbe vedere Leopardi e D’Annunzio parlare con Gustave Klimt e Hermann Hesse, Dante Alighieri confabulare con Boccaccio. La peculiarità di Ravenna, nonostante la città abbia anche altre caratteristiche, è sicuramente l’arte del mosaico, tanto che nel 1996 l’Unesco ha riconosciuto come patrimonio dell’umanità otto monumenti in cui sono custodite le opere appartenenti a questa espressione artistica che qui ha trovato terreno fertile; infatti ancora oggi questo antico sapere rivive nelle scuole e nelle botteghe. Il viandante potrà visitare il Mausoleo di Galla Placida – il luogo che ha forse ispirato anche la Night and Day di Cole Porter -, il Battistero Neoniano, celebre anche grazie a Gustave Jung, il Battistero degli Ariani, la Cappella Arcivescovile o di San’Andrea, il Mausoleo di Teodorico, la Basilica di San Vitale e la Basilica di Sant’Apollinare in Classe. Uno sguardo ancor più attento merita la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo che fu fatta costruire da Teoderico (493-526) accanto al suo palazzo e che oggi presenta una facciata timpanata, inquadrata da due lesene e traforata da una bifora sormontata da due piccole finestre. Al suo interno si può ammirare la decorazione musiva dell’antica costruzione. Le ventisei scene cristologiche, risalenti al periodo di Teoderico, rappresentano il più grande ciclo monumentale del Nuovo Testamento e, fra quelli realizzati a mosaico, il più antico giunto sino a noi.

Mausoleo Galla Placidia_cielo stellato
Mausoleo Galla Placidia

 

Ma Ravenna è anche altro. E’ natura, è mare, è archeologia, è storia; è divertimento con le sue svariate manifestazioni, come i Concerti di Pasqua (dal 26 marzo al 20 aprile nei monumenti Unesco), il Ravenna Jazz (dal 3 al 12 maggio 2013), il

Notte oro in San Vitale
Notte oro in San Vitale

Ravenna Festival (dal 29 maggio al 14 luglio 2013), il Mosaico di Notte (da fine giugno ai primi di settembre), il Festival Internazionale di Musica d’Organo (luglio e agosto nella Basilica di San Vitale), le Visioni di Eterno (visual art sulla Basilica di sant’Apollinare Nuovo dal 19 al 23 luglio 2013), il Settembre Dantesco (tutto il mese di settembre), La Divina Commedia nel Mondo (ogni venerdì di settembre), RavennaMosaico (dal 12 ottobre al 23 novembre 2013) e La Notte d’Oro (sabato 12 ottobre 2013). Senza dimenticare le prestigiose mostre al MAR – Museo d’Arte della città – e quelle archeologiche al TAMO, Complesso di San Nicolò.

Per gli amanti del mare la città offre anche nove località balneari lungo i suoi trentacinque chilometri di costa.

La scelta è ampia: sole e relax, giochi, attività sportive e fitness, escursioni e parchi, fra cui quello a tema di Mirabilandia. Per gli amanti della natura, non possono mancare soste nell’oasi di Punte Alberete, nelle storiche pinete di San Vitale e di Classe, nella macchia verde dei grandi pini a ombrello, nelle profumate fioriture del biancospino, nelle acque immobili dei “chiari” dove si specchiano le ali degli aironi, inserite tra le aree protette del Parco del Delta del Po’. Anche per i buongustai c’è l’imbarazzo della scelta; nella cucina ravennate-romagnola antiche e immortali ricette si trasformano in prelibate pietanze che diventano il passaporto gastronomico e culturale della città. Celebri i cappelletti, i passatelli, le grigliate miste di carne o di pesce, il formaggio morbido “Squaquerone”, la dolce ciambella, la piadina… Insomma la città che ha fatto innamorare anche Lord Byron non può certo lasciare indifferenti…

 

 

 Maria Ianniciello


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