Vittorio Arrigoni, la vita nel libro della madre Egidia

Vittorio ArrigoniA distanza di due anni dalla morte di Vittorio Arrigoni, la madre, Egidia Beretta Arrigoni, descrive  in un libro la breve vita di suo figlio, il cui barbaro assassinio, avvenuto Gaza nella notte tra il 14 e il 15 aprile 2011, è stato pianto dai giovani di tutto il mondo.

Ragazzi che attraverso la figura di Vittorio hanno conosciuto e capito  come la sete di giustizia, di pace, di fratellanza e di solidarietà abbiano ancora valore, rendendosi anche conto che, come diceva Vittorio, «la Palestina può anche essere fuori dall’uscio di casa». Fra madre e figlio la corrispondenza è frequente: «Io e Vittorio eravamo molto uniti, come idee, obiettivi e ideali; sono molto orgogliosa di lui, è sempre stato così», afferma Egidia Beretta Arrigoni che nel libro ha raccontato fatti e situazioni, facendo una selezione dettata dal sentimento e dall’importanza del contenuto, che ci fa capire quanto fosse forte il legame madre-figlio: «…Domenica scorsa ero a Nazareth. Percorro strade che rappresentano la nascita, il viaggio esistenziale, il miracolo, il calvario di un Dio che di queste terre sembra essersi scordato. Lo faccio anche per te, mummy, per quella devozione fanciullesca…». Nel testo ritroviamo Vittorio  volontario, attivista,  pacifista; una voce libera che raccontava Gaza dall’interno. Racconto che ci ha permesso di scoprire giorno dopo giorno una situazione mai così ben rappresentata, senza slogan, ma con la ferma convinzione che «conoscere è il primo passo per la soluzione».

Egidia Beretta Arrigoni nata nel 1943 a Viganò, nella Brianza lecchese, cresce in una grande corte contadina, ed è l’unica ragazza del paese a continuare gli studi. Diplomata in lingue straniere, si impiega presso un’azienda dove conosce Ettore Arrigoni, che sposerà nel 1972, trasferendosi a Bulciago. Dopo anni di impegno sociale e civile nel mondo della scuola, della cooperazione a fianco del marito Ettore, della cultura, della salvaguardia dell’ambiente in una situazione di altissimo inquinamento industriale, nel 2004 è eletta sindaco di Bulciago. Riconfermata, prosegue in quella assoluta ricerca del «bene comune» che la contraddistingue e senza la quale, afferma, «non avrebbe senso amministrare». I suoi riferimenti sono la Costituzione e la Resistenza, memore, per quest’ultima, di una forte esperienza parentale. Ha due figli, Alessandra, assistente sociale, e Vittorio, attivista per i diritti umani, ucciso a Gaza, in Palestina, nell’aprile 2011. Di Vittorio è ora diventata un testimone, specie fra i giovani e nelle scuole che la chiamano per ascoltare di una vita speciale, di un’utopia, formatasi anche fra le mura di casa. Il marito Ettore è morto il 1 dicembre 2011.

 

 

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