VIAGGIO TEATRALE TRA GIOCO E RICORDO

anuele Luzzati Gargantua manifesto
anuele Luzzati Gargantua manifesto

A Roma si sta svolgendo la mostra  “Viaggio teatrale tra gioco e ricordo”,  un itinerario fantastico tra personaggi e materiali che raccontano dal di dentro la storia artistica del Teatro della Tosse, un viaggio che lo spettatore compie tra collage, parole, costumi, oggetti e foto di scena, in compagnia degli artisti Tonino Conte – regista, scrittore e fondatore del Teatro della Tosse – e Danièle Sulewic – scenografa, costumista e ceramista. L’esposizione, che si è aperta il 7 febbraio e si chiude il21 aprile 2013, si tiene presso la Casa dei Teatri di Villa Doria Pamphilj – Villino Corsini. Testimonianze, finestre visive sugli spettacoli, sensazioni tattili, Gargantua di François Rabelais, l’Ubu di Alfred Jarry e l’Inferno di Dante Alighieri accompagnano i visitatori nel cuore della ultra trentennale storia del teatro genovese, unico nel panorama italiano a configurarsi come una “macchina del fantastico”. Un viaggio nel ricordo, dunque, che comprende anche altri autori importanti come Aristofane o Shakespeare, omaggio allo spirito che ha caratterizzato l’avventura del teatro fondato da Tonino Conte e Emanuele Luzzati nel mondo della scena. Ai suoi inizi, il Teatro della Tosse ha tratto importante fonte di ispirazione in Rabelais e Jarry, scrittori che hanno dato una forte impronta alle avanguardie del ‘900 e non solo. Così anche per il poema di Dante, che ha stimolato energie teatrali continue, ad esempio nello spettacolo Inferno, realizzato dalla Tosse nel 2002, per il quale Danièle Sulewic ha creato un cimitero di forme umane rapprese nella sabbia e nella cenere, alcune di queste visibili nel percorso espositivo. I collage, gli arazzi istoriati anche con poesie e brani di testi teatrali, i manichini e le statue evocano personaggi e atmosfere di questi spettacoli ricreandoli con l’immaginazione, suggerendo similitudini molto libere. In una parola, sognandoli. Viaggio teatrale tra gioco e ricordo è anche un gioco di rimandi continui fra i due artisti, i quali si accostano liberamente alla memoria e ai personaggi per contaminarli con opere nuove che ne condividono lo spirito, in una corrispondenza fantastica, appunto, o in un suo contrappunto ideale. La mostra, che è organizzata con la collaborazione della Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse e degli archivi fotografici di Giorgio Bergami, Tommaso LePera, Alberto Rizzerio e Beppe Veruggi, è promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico di Roma Capitale, da Biblioteche di Roma e da Teatro di Roma, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. La cura e l’allestimento della rassegba sono invece di Danièle Sulewic e Gianni Masella, con la partecipazione di Maria Alessandra Giuri. Ha collaborato Maria De Barbieri.  Il percorso comincia con il  manifesto con la grande macchia rossa del pancione di Ubu Re, disegnato da Lele Luzzati, che dal 1968 continua la sua vita come simbolo grafico della Tosse. Sempre nella prima sala, altri manifesti teatrali firmati da Luzzati rappresentano esempi significativi della grafica e del teatro italiano. Dopo lo squillante omaggio al segno del grande scenografo, l’esposizione prosegue con una successione di stanze pensate come autonomi mondi visivi, ognuna con un suo titolo. Nella stanza “La sostanza dei sogni” sono documentati gli spettacoli che hanno unito Tonino Conte e Danièle Sulewic, tra un costume di Re Lear della Guerra e uccelli vagamente aristofaneschi, emerge il principio ispiratore della mostra per il quale il teatro è lo spunto da cui la fantasia prende il volo diventando creazione artistica. Nella stanza “Risate alla Rabelais” si entra in un mondo vertiginosamente comico e carnale in cui potersi adagiare sul prato dell’Abbazia di Thélème, insieme a Gargantua, mentre nella stanza “Nel mondo di Jarry”, introdotto dal personaggio di Ubu, l’assurdo si rispecchia in tante forme diverse nell’esplosione creativa dei collage e delle sculture patafisiche dei due artisti. Infine nella stanza “Inferno e Paradiso”, dal mondo sotterraneo a quello celeste, gli “infernali” manichini di Danièle Sulewic fanno da contrappunto a una serie di opere di Tonino Conte dedicate al viso della Madonna. Alla rievocazione degli spettacoli danno il loro apporto le immagini dei fotografi che hanno seguito l’attivita’ del teatro negli anni, e che hanno messo a disposizione i loro archivi: Giorgio Bergami, Tommaso Le Pera, Alberto Rizzerio e Beppe Veruggio.

 

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