TRE FRATELLI MAGRI

Dopo Accanto alla Tigre, finalista al Premio Strega 2010, l’atteso ritorno di Lorenzo Pavolini, che domani 30 ottobre 2012 alle ore 18 presenterà, presso la libreria Feltrinelli di via Chiaia a Napoli, il suo ultimo romanzo, Tre fratelli magri (Galleria Fandango, pp.162, Euro 13.00). Con l’autore, intervengono Maurizio Braucci e Massimiliano Virgilio.

Allineati lungo la parete di una casa di montagna battuta dal vento, tre fratelli alimentano il loro bisogno d’avventura tenendosi stretti ai propri lettini. Sono educati a non invocare il soccorso dei genitori, tanto meno quello delle divinità, e nelle notti di bufera si rassicurano a vicenda, vivendo gli ultimi giorni di unione sotto lo stesso tetto, forse stringendo i nodi più profondi del loro legame.

Lorenzo, Emanuele e Marco sono tre fratelli talmente magri che potrebbero stare in uno stesso letto. Una volta cresciuti, ciascuno ha preso una strada diversa e i loro destini si sono irrimediabilmente allontanati. Chi è andato per mare, chi ha scelto la montagna, chi ha deciso che restare aveva più senso che partire. Ora il passaggio all’età adulta li coglie nel punto di massima distanza dalle promesse che credevano di essersi scambiati con la fine dell’adolescenza. E quando gli errori si trasformano in drammi personali e il paesaggio intorno si popola di rovine occorre prendere la storia da capo e ricominciare.

Lorenzo ripartirà da una vicenda di famiglia chiusa in una scatola dal dopoguerra, uno zio caduto in montagna quando aveva diciannove anni, per riscoprire le storie che li avevano tenuti insieme, loro tre fratelli magri al cospetto della natura. Ma basterà riunirsi nel vecchio rifugio dell’infanzia per fare pace con il mondo e con se stessi? Tra invenzione e molta realtà, Lorenzo Pavolini torna, dopo il successo di Accanto alla tigre, con un romanzo che si nutre di epica familiare e storia contemporanea, attraverso una lingua limpida e suggestiva che racconta di memorie, di viaggi e di vita.

«Il tetto sembrava sempre sul punto di venire sradicato dal vento, e noi saremmo potuti volare via. Eravamo bambini leggeri. Dormivamo in tre letti vicini, allineati lungo la parete battuta dallo scirocco; educati a non invocare il soccorso dei genitori, tanto meno quello delle divinità, nelle frequenti notti di bufera ci rassicuravamo tra noi, trascorrendo quelli che poi sarebbero rimasti i nostri momenti di massima unione. La casa in montagna l’aveva costruita papà su un piccolo altipiano disabitato, alle pendici del Gran Sasso d’Italia. Aveva la forma delle case che si disegnano a due anni, un quadrato sovrastato da un triangolo. Noi tre fratelli magri stavamo saldamente aggrappati all’ipotenusa esposta a sud. Era tranquillamente sopravvissuto alla nostra infanzia ed era passato di mano con la separazione dei miei. Da allora con i fratelli non è più successo di dormire sotto lo stesso tetto. Non siamo mai più tornati insieme nel nostro piccolo Tibet».

Lorenzo Pavolini è nato a Roma nel 1964. È redattore della rivista Nuovi Argomenti. Ha pubblicato i romanzi “Senza rivoluzione” (Giunti 1997, premio Grinzane Cavour esordiente), “Essere pronto” (peQuod, 2005), “Accanto alla tigre” (Fandango, 2010, finalista Premio Strega, vincitore del Premio Mondello e del Biografilm Books Award). Ha curato tra l’altro “Italville – New Italian Writing” (Exile Edition, 2005) antologia di giovani autori italiani tradotti in inglese e l’edizione integrale delle “Interviste impossibili” (Donzelli 2006).

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