SIMONE PEROTTI: «ECCO DOVE SONO GLI UOMINI»

Simone Perotti

Donne dinamiche, piene di energia che hanno voglia di scoprire il mondo e vivere una vita fuori dagli schemi. Donne coraggiose che si trovano ad affrontare le sfide della modernità spesso da sole. Ma dove sono finiti gli uomini? Che cosa gli sta succedendo? A chiederselo è lo scrittore-skipper-blogger Simone Perotti che nel suo libro Dove sono gli uomini? – Perché le donne sono rimaste sole? (Chiarelettere, pagine 208, euro 13,90), mette sotto accusa l’assenza ingiustificata degli uomini, sempre più impauriti, senza sogni, inerti. Mentre la donna si evolve, è propositiva e ottimista, l’uomo è assente, incapace di trovare una collocazione sociale, massacrato dal lavoro, frustrato nelle sue aspirazioni, in crisi sessuale: essenzialmente solo mentre il mondo cambia. Attraverso un sondaggio somministrato a 500 donne, l’autore descrive comportamenti, paure e mancanze degli uomini.

Perché la scelta di parlare di uomini partendo da punto di vista delle donne?

Essenzialmente per due motivi. Il primo può apparire poco serio ma è emblematico. Ho deciso di procedere come un turista che si rechi in vacanza: chi viaggia non chiede notizie sull’hotel all’albergatore ma consulta altri utenti che sono già stati in quella struttura. Le donne sono le “utilizzatrici” finali degli uomini, li vedono, li osservano, li ascoltano. Inoltre, e questa è la seconda ragione, gli uomini non parlano, è difficile che dicano qualcosa di se stessi e quando lo fanno non sono mai esaustivi.

Quale quadro degli uomini emerge dalla sua analisi?

Un quadro molto complesso: le donne sono frutto di una lunga evoluzione culminata negli anni ’60 e ’70 con un cambiamento culturale che ha cercato di far uscire le donne dall’arretratezza sociale, soprattutto in Italia. La lotta è stata ed è ancora dura ma ha avuto i suoi effetti di cui, paradossalmente, non hanno beneficiato coloro che hanno combattuto ma le loro figlie e nipoti. Oggi le donne sono al riparo dal giudizio sociale, se non si sposano non vengono più considerate zitelle ma single, sono autonome economicamente e psicologicamente, tentano di vivere in modo originale costruendosi un nuovo schema di riferimento. Gli uomini, invece, non hanno questo schema sono in crisi da più punti di vista e tendono a mettersi in discussione. La vita è difficile per entrambi ma le donne hanno più energia e ottimismo per tentare, per mettersi in gioco; gli uomini no e rimangono spiazzati.

Si può dire che in fondo gli uomini siano spaventati dall’emancipazione sociale, culturale e sessuale delle donne?

Sì può dire ma non credo tanto agli effetti di riflesso. Gli uomini hanno paura perché non hanno ancora trovato una dimensione psicologica nel mondo attuale, mancano della consapevolezza di se stessi e del mondo che sta cambiando. Le donne ci guardano e attendono delle risposte che noi non siamo più in grado di dare.

Cosa chiedono le donne?

Un interlocutore, qualcuno che le ascolti e le parli, come amico, amante, compagno, collega di lavoro, propositore di soluzioni. Non vogliono qualcosa in particolare ma hanno bisogno di confrontarsi con qualcuno e nella maggior parte dei casi gli uomini non hanno una posizione ben definita.

Nel rapporto tra uomo e donna emergono nuovi schemi e regole di comportamento. Quali sono e come cambiano gli equilibri delle relazioni?

Gli schemi sono già cambiati, basti pensare che a Milano i single hanno superato i nuclei familiari. Nell’indagine da me condotta, che non vuole avere valore scientifico, il 47 per cento delle donne dichiara di non avere e non volere figli, l’80 per cento è single e non ha intenzione di sposarsi. Gli schemi del passato sono saltati, gli uomini non sono più capifamiglia con il compito di portare i soldi a casa, le donne non sono più sottomesse, la mobilità del lavoro ha aperto nuove opportunità e anche il modo di relazionarsi con l’altro sesso è cambiato.

Le dinamiche si trasformano anche sotto le lenzuola. Cosa vogliono le donne e perché gli uomini non riesco più a soddisfarle?

Il mutamento delle abitudini sessuali è conseguenza del benessere e non del malessere delle donne che, rispetto al passato, hanno più stimoli, si propongono, sono aperte. Gli uomini, invece, non sono più in grado neppure di fingere di essere quelle sex machine che erano in passato, anche se su questo punto ho dei dubbi. Sta crollando lo stereotipo che all’uomo basti chioccare le dita per avere un’erezione e godere dei piaceri sessuali. Anche gli uomini possono avere delle difficoltà e dei bisogni, solo che gli manca il coraggio di ammetterlo. Oggi l’uomo è sofisticato e complesso al pari delle donne. Della sessualità femminile si è detto e scritto molto, tutti sanno che il meccanismo del loro piacere è diverso e parte dalla mente, che spesso hanno difficoltà a raggiungere l’orgasmo e, che affinché ciò avvenga, necessitano di determinate condizioni. Ciò che ancora non si è detto è che neppure per gli uomini è tutto così semplice, anche loro hanno bisogno di nuovi stimoli.

Cosa possono fare le donne per aiutare gli uomini a mettersi al passo con i tempi?

Ci sono due strade. La prima è proseguire con il loro passo ma il rischio è di rimanere ancora più sole. La seconda è avere la pazienza e la generosità di tendere una mano. Gli uomini sono esseri convalescenti che, se non vengono curati, si perdono. Le distanze aumenteranno sempre di più se le donne non decideranno di rallentare un po’ e aspettare gli uomini per proseguire il cammino insieme.

Piera Vincenti

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