A Ravenna Jorrit Tornquist e la luce eterna del colore

 Vestito cerimoniale della Mongolia, 1992, pieghe e acrilico su tela

Vestito cerimoniale della Mongolia, 1992, pieghe e acrilico su tela

“Jorrit Tornquist e la luce eterna del colore”  è il titolo della mostra che dal prossimo 27 ottobre fino al 9 marzo 2014 resterà aperta al pubblico al Museo Nazionale di Ravenna. L’esposizione comprende circa sessanta opere che ripercorrono cronologicamente la carriera artistica di Tornquist: si va così dai lavori che segnano la seconda metà degli anni Cinquanta alle opere di stampo optical del decennio successivo ed ancora dai monocromi minimalisti degli anni Settanta al settore che comprende garze, pieghe e stracci, dedicato agli anni Ottanta e Novanta, fino agli ultimi lavori realizzati dal 2000 ad oggi. Il pubblico potrà apprezzare le opere di Tornquist nelle sale del Museo Nazionale, nella cornice dello straordinario patrimonio monumentale di Ravenna, dichiarato dall’UNESCO “patrimonio dell’umanità” mentre al Museo di Teodorico sarà esposta l’opera “Colonna infinita”. L’intento dei curatori, Giovanni Granzotto e Antonella Ranaldi, è quello di articolare, attraverso i rimandi fra tradizione e sperimentazione, quella tipica forma di dialogo tra arte e scienza che nelle opere di Tornquist trova una perfetta espressione. Nato in Austria, a Graz nel 1938 dove inizia ad inserirsi nel mondo artistico dopo una formazione in biologia ed architettura, Tornquist vive in Italia da quasi cinquant’anni, dal 1964 per l’esattezza. Pur mantenendo la cittadinanza austriaca, nel 1992 ottiene anche quella italiana. Docente di Colore al Politecnico di Milano, alla Facoltà di Architettura di Graz, all’Accademia Carrara di Bergamo e all’Istituto Europeo di Milano manifesta il suo estro non solo nelle opere artistiche ma anche nella pubblicazione di testi e libri teorico-didattici. La sua versatilità si esprime nel paesaggio da una creazione pittorica, evolutasi nel tempo, allo studio del colore negli ambienti interni, fino alla conquista della dimensione esterna, urbana mentre le sue costruzioni, sempre agili e vibranti, dimostrano un talento peculiare nell’organizzazione degli elementi spaziali. In Italia fra le sue ultime esposizioni va ricordata quella nel 2009 di Perugia alla Galleria Nazionale dell’Umbria e nel 2010 quella di Genova al Museo di Palazzo Reale, mentre all’estero la mostra del 2012 a Denver alla Philip J. Steele Gallery. Fra le sue ultime collettive, all’estero a Graz alla Galleria Leonhard “Alberto Biasi e Jorrit Tornquist” e in Italia alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna “Arte Programmata e Cinetica, da Munari, a Biasi, Colombo e…”.

La mostra di Ravenna, organizzata da Il Cigno GG Edizioni in collaborazione con lo Studio d’Arte G.R. di Sacile, con il sostegno del Gruppo Euromobil, sarà inauguarata il 26 ottobre alle ore 19 ed è in promozione abbinata all’ingresso ai monumenti e musei della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna (Museo Nazionale di Ravenna, Mausoleo di Teodorico, Basilica di Sant’Apollinare in Classe).

Emilio Buttaro

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