Mariella Gentile, pittrice che fa del “carpe diem” la sua arte

OLYMPUS DIGITAL CAMERAMariella Gentile è una pittrice viterbese e docente di storia dell’arte. Dopo gli anni dell’Accademia si specializza in pittura e scultura, sviluppando diverse tecniche che la porteranno, fin da subito, a partecipare a mostre e concorsi, in Italia e all’estero. Nel 1995 è presente alla prima Biennale d’Arte Internazionale presso le sale del Bramante a Roma ed espone poi a Milano, Ferrara, Monza, Viterbo, fino a portare i suoi lavori oltre i confini nazionali a Granada, Valencia e Montecarlo. “Equilibri Sospesi”, evento a cura della storica dell’arte Monica Minati, è la mostra di arte contemporanea che Mariella ha presentato presso la Galleria 88 a Roma dal 17 al 31 gennaio 2015. L’artista viterbese ha esposto una dozzina di opere tratte dal ciclo “Giuditta e Oloferne” che proponevano l’equilibrio come tema principale dei dipinti presentati. Un viaggio esistenziale complesso e multiforme che ricerca, come fine ultimo, il proprio spazio vitale per esprimersi. Ne abbiamo parlato insieme all’artista.

Mariella, parlami di “Equilibri Sospesi”. Qual è il messaggio di questa mostra?

Il messaggio dei miei equilibri impossibili o sospesi va ricercato nell’esortazione oraziana Carpe Diem, poiché in essa è racchiusa l’essenza di quesiti e flussi esistenziali. I miei passi partono dal presente, da una presa di coscienza e conducono altrove; invitano alla scoperta e alla ricerca attraverso l’analisi di se stessi. Il contrasto essenza/effimero è il dna del mio linguaggio artistico, il flash mob di attimi sospesi di passi e pause della nostra esistenza.

Mariella GentileLe opere esposte fanno parte del ciclo “Giuditta e Oloferne”, il racconto della Bibbia in cui la vedova di Betulia uccide nel sonno il generale di Nabucodonosor per salvare la sua città dall’esercito nemico. Perché riprendere proprio questa storia?

Come docente di Storia dell’arte spesso inizio le mie lezioni non dal movimento artistico ma dalle tematiche rappresentate. Giuditta è una figura emblematica e affascinante. Rappresenta la fedeltà e l’astuzia del popolo ebraico ed è al contempo un’eroina. E’ l’immagine del bene che vince il male, della virtù che sconfigge il vizio. Ho immaginato i colori dei suoi abiti mentre si preparava per andare incontro al suo destino salvifico o mortale, per lei e il suo popolo. Ho immaginato i suoi passi mentre si avvicinava all’accampamento nemico; ho cercato di immaginare la sua forza interiore, una forza quasi atavica che la vede protagonista di un gesto forte, coraggioso e assolutamente necessario. Il filo rosso, che corre sotto i suoi passi, allude al nostro percorso esistenziale e alla ricerca, spesso affannosa, del nostro spazio vitale.

A cosa mira la tua arte?

Da secoli si cerca una risposta a questa domanda. Non c’è una risposta secondo me. La mia arte è molto individuale. Nei miei quadri sono contenute tutte le mie informazioni principali, i miei colori, i miei stati d’animo e le mie dimensioni oniriche. L’arte contemporanea è uno specchio dove ognuno di noi può riflettersi; è un’occasione per guardarsi dentro.

Quale è, secondo te, la città italiana più attiva artisticamente e perché?

Credo che la città italiana più aperta al mercato dell’arte contemporanea sia Milano.

Mariella Gentile pittriceChe tipo di mondo è, Il mercato dell’arte? È davvero così difficile emergere se non si hanno gli agganci giusti?

Il mercato dell’arte contemporanea è il frutto di molteplici interazioni. E’ un mercato in cui hanno un peso determinante alcune figure o istituzioni (galleristi, artisti quotati, direttori di musei prestigiosi, editori d’arte, giornalisti etc.), che possono “dettar legge”, impostando le regole del gioco all’interno del mondo dell’arte. E’ chiaro che, entrando in certi circuiti, tutto è più semplice e immediato. A prescindere da queste considerazioni, credo che per affermarsi nel panorama artistico attuale sia necessario confrontarsi con il mercato artistico internazionale.

Tutte le tue opere sono rivolte a una ricerca di se stessi, come hai dichiarato tempo fa. Tu a che punto sei?

Sospesa su un filo rosso che ondeggia sopra un’umanità impegnata alla ricerca di se stessa.

 

Paolo Gresta

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