L’APPRENDIMENTO AI TEMPI DEI SOCIAL NETWORK

© Andres Rodriguez - Fotolia.com
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Ha preso il via oggi a Firenze un’importante iniziativa culturale dal respiro cosmopolita che mette insieme, fino al 2 marzi, esperti e docenti universitari di tutto il mondo, che cercheranno di come la Rete e i social network possano essere un acceleratore o un ostacolo alla conoscenza di nuove culture e all’apertura verso l’estero. La tre giorni di convegno, intitolata “Il corpo e la rete” è organizzata dalla Fondazione Intercultura, che propone un modello di educazione al cosmopolitismo attraverso esperienze adolescenziali di vita vissuta individualmente per lunghi periodi in famiglie e scuole di altri Paesi.

La realtà digitale è una chance o è un ostacolo nel percorso verso il cosmopolitismo? Oggi l’informatica e i social network hanno creato una rete virtuale di interazioni planetarie, che potrebbe essere uno di questi strumenti. Ma il suo uso è contraddittorio. Da un lato sembra rendere irrilevanti le distanze (anche culturali) e superflua o marginale la presenza fisica per conoscere altre realtà. Dall’altro invece sembra rendere più difficile il distacco dal proprio ambiente, anche nel caso di un’immersione totale in un Paese diverso. È una contraddizione che genera molte domande.

Come vengono utilizzati questi strumenti, soprattutto dai giovani? Come creano un tessuto di connessioni plurime continue? Come si affiancano o si contrappongono agli scambi reali tra persone di cultura diversa? Come facilitano o ostacolano l’apprendimento interculturale? Come si integrano o si differenziano apprendimento virtuale ed esperienza vissuta? Che conseguenze provoca, in termini di conflittualità sociale, la continua registrazione delle nostre immagini, delle nostre opinioni, delle nostre polemiche e della nostra intimità che rimane indelebile nei giganteschi server dei social media?

L’evento si è aperto questo pomeriggio con David Buckingham (Loughborough University), Susanna Mantovani e Paolo Ferri (Università di Milano Bicocca), che hanno tenuto seminari sulla relazione tre apprendimento virtuale, identità ed esperienze vissuta. Nei prossimi due giorni altri filosofi, sociologi ed esperti del settore daranno la possibilità ai partecipanti di riflettere su questi argomenti. Tra gli altri ci saranno Antonio Casilli (Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Parigi), Maurizio Ferraris (Università di Torino), Alessandro Mariani (Università di Firenze), Ambasciatore Roberto Toscano, presidente della Fondazione Intercultura.

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