LA VENTURINA

In libreria dal 16 ottobre, La venturina (Dalai Editore, pp. 352 – Euro 14,90) di Maria Tarditi che attraverso la scrittura riesce a far rivivere quel mondo contadino di cui siamo tutti figli. Un successo che, dall’ambito locale, si presenta al grande pubblico. Siamo negli anni a cavallo tra le due guerre, in un piccolo paese di campagna delle Langhe. Gemma, venturina o, più prosaicamente figlia di NN, viene salvata dalla crudeltà di una famiglia adottiva – che l’aveva accolta solo per incassare l’assegno post-adozione – da Pietrino, un contadino benestante e onesto  proprietario di un podere chiamato la Torretta. La piccola Gemma troverà alla Torretta affetto e sostegno, e da lì inizierà il proprio percorso di formazione, accompagnata dagli sberleffi di alcuni compagni di classe e dall’amicizia di Lina, bambina povera e poco brillante negli studi. Lo scoppio della seconda guerra mondiale non tarderà però a distruggere l’idillio. Alla Torretta, come ovunque, si dovranno affrontare disagi, lutti e l’ansia delle sere passate ad ascoltare la radio in attesa di notizie dai fronti. Gemma nel frattempo si trova a Mondovì, dove frequenta le scuole medie per poi un giorno iscriversi alle magistrali. Lì c’è anche Nino, figlio di Pietrino e quindi suo fratellastro, che studia da geometra. L’amicizia tra i due si consolida e si approfondisce, con le prime confidenze adolescenziali e la scoperta del mondo. Ma Gemma non sa che le sue origini di trovatella non saranno mai cancellate totalmente, e che nella società chiusa e moralista del tempo ogni progetto di redenzione è destinato a fallire, rovinosamente e tragicamente.

Maria Tarditi è nata a Monesiglio (Cuneo), il 25 agosto 1928. Ha insegnato nella Scuola Elementare dal 1946 al 1989. Dal 1949 risiede a Pievetta, frazione di Priola (CN), dove è stata maestra di oltre duecento scolari in trentotto anni. Il suo esordio nella narrativa, avvenuto quando già era in pensione, è stata una gioiosa sorpresa per lettori e critici.

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