La recensione, “Non volare via” di Sara Rattaro

Non volare viaE se la nostra vita fosse come una scacchiera? Se le scelte prese, le relazioni, il modo di agire rispecchiassero in qualche modo le mosse del gioco? Se imparassimo davvero a prendere spunto dalle regole che governano gli scacchi per decidere come comportarci? Forse le cose andrebbero per il verso giusto. Forse sarebbe più semplice evitare di sbagliare, di cadere in errori di valutazione, di lasciarsi prendere troppo dall’istinto, senza riflettere sulle conseguenze di una mossa troppo impulsiva. Perché “l’importante è tenere i nervi saldi” e “mai attaccare se non si è completamente difesi”, anche se in certi casi “la miglior difesa è un buon attacco”.

“Non volare via” è il terzo romanzo di Sara Rattaro (dopo “Sulla sedia sbagliata”, Morellini, e “Un uso qualunque di te”, Giunti). Pubblicato da Garzanti, il libro racconta di una famiglia comune, semplice, come ce ne sono tante. Pedine su questa scacchiera sono i genitori Sandra e Alberto e i figli Alice e Matteo, più altri personaggi le cui mosse sembrano poter compromettere l’equilibrio della partita. Una famiglia normale, dicevamo, almeno fino a quando si scopre che il piccolo Matteo è audioleso. Un primo grande ostacolo da superare, tra le paure di due genitori che inizialmente non sanno bene come riuscire a garantire una vita sicura e serena a quel bambino che non sente e che fa fatica a parlare.

Sara Rattaro
Sara Rattaro

L’istinto e la forza di una madre che lascia il lavoro per non far mancare nulla al figlio e che riesce, con tanto impegno, a crescerlo spensierato. L’incertezza di un padre a volte forse più spettatore ma comunque dedito a quel bambino che parla con lentezza. L’amore di una sorella maggiore, che dopo una prima gelosia infantile sprigiona genio, dedizione e fiducia in un fratello che ha bisogno di aiuto per spiccare il volo ma che ha le capacità per andare avanti con le sue gambe. E poi ancora un amore adolescenziale che torna dall’oblio, i nuovi incontri, la difficoltà per i due genitori di trovare l’intesa di un tempo. Questo e molto altro è raccontato nell’ultimo lavoro della Rattaro: un libro che scorre veloce e che attraverso quattro narratori diversi e numerosi flashback ricompone la vicenda di una famiglia in cui nessuno è eroe o antieroe. Una famiglia fatta di persone comuni, che possono sbagliare mossa esattamente come di fronte a una scacchiera e che dopo tanti errori capiscono, forse, che “a volte è meglio sacrificare un pezzo per non compromettere l’intera partita”.

Un libro che parla, nonostante tutto, di amore. Amore per i propri figli, per una moglie di cui stimare la grande forza, per l’amante, per un figlio che non è nostro ma che possiamo decidere di crescere e, soprattutto, per la famiglia, che non è perfetta ma che bisogna comunque difendere, proteggere come “il re”, perché “i pedoni sono forti solo se sono uniti”. Un libro scritto da una donna ma il cui narratore è soprattutto un uomo, Alberto. Un uomo forse all’inizio troppo debole ma che alla fine, e non è mai troppo tardi, riesce a proteggere il suo re. Perché, in fondo, “il re non muore mai. Conosce solo la resa”.

 

Valentina Sala

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