La ragazza con l’orecchino di perla, da New York a Bologna

La ragazza con l'orecchino di perlaQuando sono andata al Louvre, tra gli innumerevoli dipinti esposti colui o meglio colei che ha attirato la mia attenzione è stata La Gioconda, un quadro che sembrava troppo piccolo per quella grande sala, eppure, nonostante le sue dimensioni, il capolavoro di Leonardo, reso ancor più celebre dal Codice Da Vinci di Dan Brown, incuriosiva e incuriosisce il visitatore che purtroppo, almeno quando ci sono andata io, può osservarlo da una lunga distanza. Protetto da guardie, il dipinto dell’artista italiano è l’opera più popolare al mondo. Subito dopo c’è un’altra donna: La ragazza con l’orecchino di perla, conosciuta anche come La ragazza col turbante, del pittore olandese Jan Vermeer, vissuto tra il 1632 e il 1675.

Il quadro è custodito presso la Mauritshuis dell’Aia, ma in questo periodo sta facendo il giro del mondo. Dopo essere stato esposto in Giappone, con una media di 10.573 visitatori al giorno, è arrivato negli Stati Uniti: da San Francisco è approdato ad Atlanta per giungere infine al Frich Collection di New York, in esposizione dal 22 ottobre al 19 gennaio 2014. Dall’8 febbraio al 25 maggio 2014 il dipinto sarà invece in mostra a Bologna, presso Palazzo Fava. Si tratta di un evento unico che farà giungere nel capoluogo emiliano non solo gli esperti d’arte, ma anche gente comune, incuriosita dalla celebre opera. Basti pensare che dal 1 luglio scorso sono stati venduti, in pochissimi minuti, i primi 1000 tagliandi. Dall’11 novembre avranno inizio invece le prenotazioni.

A rendere popolare questo quadro, realizzato forse tra il 1665 e il 1666, è l’alone di mistero che avvolge la ragazza ritratta: la fanciulla, la cui identità è ignota, è volta a tre quarti e guarda l’osservatore, scrutandolo e seguendolo con i suoi occhi malinconici ma intelligente e furbi. La bocca è leggermente aperta, come ad accennare un sorriso; il volto è illuminato dalla luce di una finestra. La perla, che cattura la luce, non passa inosservata, tanto che per le sue notevoli dimensioni sembra non esista in natura. L’artista ha dipinto il gioiello con due sole pennellate separate, ma l’occhio umano, a causa dello sfondo scuro, lo vede nella sua interezza. Ma chi è la ragazza del dipinto? Una popolana? Una straniera? La figlia del pittore? L’amante? La domestica? Come accennato, non si sa. Sta di fatto che il capolavoro ha ispirato registi e romanzieri, come la scrittrice Tracy Chevalier, sul cui romanzo è basato il film con Scarlett Johansson.

L’appuntamento con “La ragazza con l’orecchino di perla” è dunque a Bologna, dove i curatori, Marco Goldin, Emilie E.S. Gordenker, Quentin Buvelot, Ariane van Suchtelen e Lea van der Vinde, proporranno anche quaranta opere del Mauritshuis, realizzate nel XVII secolo, il periodo della Golden Age olandese.

m.i. 

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