INTERVISTA A ROSSELLA CALABRO`

Ironica, simpatica e molto socievole. Lei è Rossella Calabrò (nella foto), blogger e scrittrice. Tra le sue ultime pubblicazioni “Cinquanta sbavature di Gigio” e “Cinquanta smagliature di Gina”. Andiamo, dunque, a conoscerla più da vicino.

Lei scrive da quando aveva cinque anni, cosa rappresenta per lei la scrittura?

Per me la scrittura (insieme alla lettura) è sempre stata divertimento, piacere, emozione. E lavoro.

E’ autrice del blog “Il blog delle matrigne”. Come e perché è nato questo progetto? Perché questo titolo?

Il Blog delle Matrigne, su Style.it, è nato dalla mia esperienza di moglie di un uomo divorziato con figli. Un’esperienza molto difficile all’inizio, e molto felice ora. Ho anche pubblicato vari libri sull’argomento, tra cui “Di matrigna ce n’è una sola” edito da Sonzogno. Il mio obbiettivo – e in questo sono stata la prima in Italia – è parlare delle famiglie ricostituite da un punto di vista assolutamente inedito e anche un po’ tabù: quello delle matrigne, appunto. Affrontando l’argomento in modo ironico, perché l’ironia è il mio modo di esprimermi e perché penso che sia un’arma estremamente efficace per superare molte situazioni emotive.

Tutte sognano Mr Grey, eppure poi sposano Gigio, perché? Cosa contraddistingue Gigio?

Be’, sposiamo un Gigio per due motivi: il primo è che Mr Grey è un perfettino noiosino e prepotente, il secondo, un filino più problematico, è che Mr Grey non esiste.

Dopo Gigio, arriva Gina. Chi è in realtà Gina e quali sono le sue cinquanta smagliature “emotive”?

“La Gina c’est moi”, ho chiosato nella mia biografia. Le smagliature emotive di una Gina sono più o meno quelle di ogni donna che abbia un forte sovrappeso emotivo e un’altrettanto forte propensione all’autoironia.

Si aspettava tutto questo successo? Come lo ha vissuto?

Il successo è gratificante ma porta anche molte critiche, o semplicemente invidia. Io, che sono una vera Gina, ovviamente sono in piena mareggiata emotiva. Ma galleggio, perché le Gine hanno i braccioli incorporati.

Un consiglio ai giovani che vorrebbero un giorno diventare scrittori…

La mia religione mi impedisce di dispensare consigli. Scherzi a parte, io so solo che sono riuscita a pubblicare i miei librettini senza avere nessun santo in paradiso, frequentando solo chi mi piace e non chi mi è utile, e di questo sono orgogliosissima. Però ho dovuto investire moltissime energie per questo. Tra le altre cose, ho lavorato per tre anni senza compenso, facendo ovviamente un doppio lavoro e ammazzandomi di fatica, ho sacrificato i weekend, le vacanze, etc. Non mi è pesato perché, come dicevo, per me scrivere è un piacere, però, insomma, anche fare shopping o spaparanzarmi al mare non sarebbe stato mica male.

Progetti? Quale sarà il suo prossimo personaggio?

“Progetti” è una parola che mi piace tantissimo. Forse per questo li colleziono. Ora vediamo quale, tra i tanti, si concretizzerà. Io sono incapace di programmare le cose, seguo solo l’entusiasmo e l’istinto. Come una vera Gina.

Maria Ianniciello

 

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