In Malacqua i presagi di una Napoli sotto l’ombrello

malacquaMalacqua è un affresco su una Napoli nostalgica, dove piove a dirotto per quattro giorni. Ma il maltempo non causa soltanto crolli e frane, perché prendono corpo oscuri presagi e ammonimenti vari. Ed ecco le “voci” misteriose di Castel dell’Ovo, l’enigma di tre bambole, il mare di via Caracciolo che insegue gli scugnizzi nei “bassi”, le monetine da cinque lire che suonano. Tutti presagi che accendono la paura, la quale crea l’attesa di un accadimento straordinario. Ma quale sarà quest’evento assurdo, irragionevole, capace di frantumare le prospettive stesse della vita? In Malacqua, il romanzo di Nicola Pugliese, è Napoli quindi la vera protagonista in un libro che si tinge di giallo e che dalla tradizione letteraria meridionale Pugliese riprende e rinnova gli umori sanguigni, il gusto del fantastico, trattandoli con una consapevolezza lucida, persino crudele. La prima edizione del libro è uscita nel 1976, poi il silenzio editoriale su un testo intenso che però i lettori non hanno dimenticato tanto da dare il via al passaparola fatto di fotocopie distribuite fino alla nuova ristampa. Il romanzo è uscito infatti per Tullio Pironti editore quest’anno ed è stato presentato lo scorso 4 giugno 2013 a Napoli, presso la Feltrinelli di via Chiaia. Sono intervenuti nel corso della presentazione – alla quale ha partecipato anche Alessandra Pugliese, figlia dell’autore – Armida Parisi, Giuseppe Pesce e Armando Pugliese. Peppe Lanzetta ha letto alcuni passi del libro. Malacqua è un romanzo che ha riscosso successo di critica, tanto da essere elogiato da Italo Calvino. Come anche da Roberto Saviano che lo ha definito un testo stupendo. Nicola Pugliese (Milano, 1944 – Avella, 25 aprile 2012) è stato giornalista e scrittore.

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