IL DALAI LAMA IN BASILICATA PER COSTRUIRE UN FUTURO DI PACE

Il Dalai Lama a Matera

Dall’Emilia a Milano passando per la Basilicata. Queste le tre tappe italiane del Dalai Lama, che ieri mattina ha visitato i terremotati a Mirandola. Il massimo esponente del buddismo tibetano ha donato alle popolazioni terremotate una somma di denaro per la ricostruzione e parole di speranza.

«Dovete essere determinati e forti, solo questo vi aiuterà a costruire una nuova casa e a tornare a guardare con fiducia al futuro» ha detto il Dalai Lama alla folla che lo ha accolto, ricordando come in occasione di altri disastri naturali le sue parole siano state di conforto alle popolazioni colpite.

La seconda tappa ha portato il Dalai Lama a Matera per una visita alla Città della Pace per i Bambini, un progetto di accoglienza voluto dal premio Nobel per la pace Betty Williams e finanziato dalla Regione Basilicata.

La massima guida tibetana, che ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Matera, ha tenuto una conferenza stampa molto affollata a Palazzo Viceconte dopo aver attraversato la città in corteo al fianco di Betty Williams. I due si sono resi protagonisti di quello che sembrava un vero e proprio show, con battute scherzose e tante risate. Il clima, nonostante l’ingente dispiegamento di forze, è risultato informale. A fare gli onori di casa il sindaco Salvatore Adduce che ha annunciato la cittadinanza onoraria di Matera. Poi ha regalato un tipico “cucù” ed il Dalai Lama ha fischiato suscitando l’ilarità del pubblico.

Inevitabile pensare a Milano e alle polemiche suscitate dalla mancata consegna della cittadinanza onoraria, promessa e poi revocata dalle istituzioni milanesi per non urtare i rapporti con la Cina. «Preferisco non dare difficoltà alle istituzioni – ha spiegato – per me non è un problema. Giro per il mondo per dialogare con la gente e per divulgare gli ideali della pace». Il Dalai Lama, infatti, è in esilio per la sua battaglia per l’indipendenza del Tibet di cui fino all’anno scorso è stato capo di governo. «La cultura del popolo tibetano è la pace, non solo per i 6 milioni di tibetani ma perché sia diffusa in tutto il mondo – ha aggiunto – La vera felicità che è quella che deriva dalla ricchezza materiale e dal potere ma quella che arriva dalla compassione e dall’amore».

Compassione e amore, e l’interessamento del premio Nobel Betty Williams, hanno trasformato il luogo scelto nel 2003 dal Governo come deposito nazionale delle scorie nucleari nella “Città della Pace”, visitata questa mattina del leader tibetano. Il Dalai Lama ha definito l’iniziativa «molto bella», lodando l’impegno di Betty Williams e delle istituzioni lucane che hanno reso possibile la realizzazione della struttura. «Se il Ventesimo secolo è stato un secolo di sangue e guerre, il Ventunesimo deve essere un periodo di pace in cui l’unica arma utilizzata per risolvere problemi, che pure ci saranno, dovrà essere quella del dialogo», ha detto Sua Santità Tenzin Gyatso.

«Con la Città della Pace – ha aggiunto Betty Williams – stiamo creando un nuovo paradigma per i bambini. I tempi sono maturi per cominciare non solo ad ascoltare quello ci dicono, ma soprattutto per imparare dalla loro saggezza e lasciarci toccare dall’innocenza dei loro cuori e delle loro menti. In questi anni ho parlato della Città della Pace e del suo modello in tutto il mondo perché i bambini di questa nostra Madre Terra hanno sofferto abbastanza».

Il progetto è entrato nel concreto con l’arrivo dei primi residenti stranieri, ospitati a Sant’Arcangelo. Sono già 11 i rifugiati, si tratta di tre famiglie – 5 bambini e 6 adulti – provenienti dall’area del Mediterraneo Orientale e dell’Africa Occidentale, ospitati presso strutture appositamente messe a disposizione del progetto e già in fase di integrazione nel piccolo centro potentino.

Proprio Sant’Arcangelo ha chiuso la tappa lucana del Dalai Lama, che è tornato sui temi della pace e dell’educazione “ai veri valori della vita”, “all’onestà e alla compassione”. «Per raggiungere la pace – ha sottolineato il leader buddista – servono le azioni e dobbiamo impegnarci se vogliamo raggiungere scopi importanti per noi e per il mondo intero. Bisogna imporsi degli obiettivi e lavorare per concretizzarli. Le giovani generazioni devono essere educate ai veri valori della vita: onestà, lealtà, pace, solidarietà, comunione».

Domani il Dalai Lama sarà a Milano, dove rimarrà fino a giovedì 28 giugno quando terrà una conferenza pubblica sul tema “La Felicità al di là della Religione”. Domani, invece, incontro con la cittadinanza a palazzo Marino. «Credo – ha detto il vicesindaco Guida – che dopo avere vissuto la presenza di Papa Benedetto XVI a Milano alcune settimane fa, questo incontro ci darà ancora di più occasioni per riflettere sul senso del nostro amministrare e sulla città che vogliamo costruire. Noi crediamo in una Milano del dialogo e della multiculturalità, dove i temi della pace, della compassione e dell’amicizia, di cui è portatore Tenzin Gyatso, dovranno essere al centro dell’operare di tutti».

Piera Vincenti

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