Greta Garbo, un simbolo eterno e variabile

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thumb 2«Tutta la vita sono stata un simbolo; un simbolo eterno e variabile. Un essere umano è cosa mortale e mutevole, con i suoi desideri e i suoi impulsi, speranze e dolori. Io sono stanca di essere un simbolo, desidero essere una persona. Non posso soffocare questo desiderio». Queste parole pronunciate da Greta Garbo nel film “La regina Cristina”, la pellicola che l’attrice amava più di tutte, sembrano essere state scritte non per il personaggio, bensì per l’attrice. Sì, perché Greta Garbo era un simbolo, nata a Stoccolma nel 1905, dal 1924 al 1941 ha interpretato 28 film, ritirandosi per sempre dalle scene, a 36 anni, quando era al culmine della carriera, ancora bellissima, magnetica, misteriosa: la divina. Il suo viso è stato definito il più bello che la macchina da presa abbia mai inquadrato.

«Non si sono mai visti occhi più profondi ed espressivi dei suoi», scrisse Cecil Beaton, fotografo delle stelle di Hollywood. Mentre il suo primo  biografo, E Cesare M. Arconada, dichiarò: «La Garbo è una donna che non esiste dal punto di vista vitale». Per rendere omaggio al mito, Roma le ha dedicato una mostra, inaugurata il 14 marzo scorso. La rassegna, che si chiuderà il 14 aprile 2013, è stata allestita presso la Casa del Cinema, è stata organizzata dall’Associazione & Compagnia Teatro Antico, ed è curata da Giulio D’Ascenzo ed Elisabetta Centore. L’esposizione raccoglie materiali unici e rari, provenienti da tutto il mondo: foto di scena, locandine, manifesti, libri, brochure, riviste e interviste d’epoca, il tutto rigorosamente originale. Insomma, si tratta di un’occasione per rivivere l’età d’oro del cinema hollywoodiano e riscoprire volti e personaggi mitici e indimenticabili. All’interno del percorso espositivo sarà dato molto spazio proprio al film “Regina Cristina.

Orari: dal lunedi al venerdi dalle 15 alle 19; sabato e domenica dalle 11 alle 19.

Maria Ianniciello

 

 

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