Doris Lessing: una voce al femminile

Nella foto Doris Lessing
Nella foto Doris Lessing

Se n’è andata in sogno, a novantaquattro anni il 17 novembre, la scrittrice britannica Doris Lessing, Premio Nobel per la Letteratura nel 2007. La sua penna, trasgressiva e scottante, ha appassionato milioni di lettori e lettrici che soprattutto da Il taccuino d’oro (1964) hanno cominciato a seguirla con costanza, facendosi coinvolgere dalle sue storie. Doris nacque a Kermanshah, in Iran, nel 1919. A quindici anni lasciò la casa paterna, si sposò a diciannove anni e ebbe due figli, ma ben presto divorziò. Conobbe Gottfried Lessing, un emigrante tedesco, dal quale ebbe un figlio.

Nel 1950 uscì il suo primo romanzo, L’Erba canta, un omaggio all’Africa dove visse per diversi anni. E proprio al continente nero dedicò il libro Sorriso Africano, uno straordinario resoconto del viaggio in Zimbabwe, diviso in quattro tappe, fatto tra il 1982 e il 1992. Un racconto della memoria. Dal 1949 è vissuta in Inghilterra. La scrittrice anglosassone aveva all’attivo numerosi riconoscimenti, come il Grinzane Cavour “Una vita per la letteratura” ottenuto nel 2001. Doris Lessing era la voce delle donne, ma guai a definirla femminista. Nei suoi romanzi scriveva di argomenti scontanti e mai conformisti ma da un punto di vista femminile. Tra i suoi libri ricordiamo Racconti africani (1989)Il diario di Jane Somers (1986), Echi della tempesta (1994), Un pacifico matrimonio (2009). Solo per citarne alcuni.

Feltrinelli, l’editore che in Italia ha pubblicato molti suoi libri, scrive: «Ci mancheranno le sue parole, le sue storie, la sua forza e il suo sguardo garbato sulle cose del mondo».

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