DELITTO ALLE OLIMPIADI

Le Olimpiadi di Londra si sono concluse da meno di una settimana ma il romanzo d’esordio di Paolo Foschi resta comunque un’ottima lettura per l’estate. Si intitola Delitto alle Olimpiadi (E/O originals, 172 pagg., 11,90 euro) ed è un giallo ironico e scorrevole, con pochi fronzoli, e scritto con il ritmo veloce e incalzante di una fiction tv. L’autore, giornalista del Corriere della Sera con la passione per la cronaca e lo sport, intesse una storia appassionante che ha come protagonista Igor Attila, poliziotto di una fantomatica sezione reati sportivi della questura di Roma alle prese con le indagini per la morte di un’atleta, trovata senza vita ad Ostia. Giovane, bella e famosa, l’ostacolista Marinella Paris è la stella della squadra azzurra di atletica per le Olimpiadi di Londra. Alla vigilia della partenza per l’Inghilterra viene trovata morta, nuda e con la testa spaccata, sulla spiaggia di Ostia, dove la nazionale è in ritiro per rifinire la preparazione. Non ci sono sospettati. Non si trova l’arma del delitto. L’unico indizio è un misterioso flacone di pillole bianche scoperto nella camera dell’atleta. L’inchiesta viene affidata al commissario Igor Attila, ex pugile a sua volta medaglia d’argento alle Olimpiadi di Seul del 1988, che vive sospeso fra la frustrazione per il mancato oro e le speranze legate alla travagliata storia d’amore con Titta. Igor Attila, discendente dell’ultimo zar di Russia, è un poliziotto burbero e romantico che sfoga la rabbia prendendo a pugni il sacco da boxe appeso in ufficio. Guida la Sezione crimini sportivi della questura di Roma, composta da quattro agenti con fallimentari trascorsi da atleti alle spalle, e pagina dopo pagina squarcerà il velo del mondo non più dorato dei campioni sportivi e dello sport in generale.

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