Dalla realtà alla finzione: il Tesoro di Hitler

La copertina di Focus
La copertina di Focus

Chissà se l’Italia di Checco Zalone & company si lasci convincere, almeno questa volta, a vedere un film drammatico, basato su una storia vera? A spronare gli italiani a recarsi al cinema dal 16 gennaio 2014, quando sarà proiettato The Monuments Men, potrebbe essere la notizia del ritrovamento a Monaco di Baviera di 1500 opere d’arte, custodite nell’abitazione di un ottantenne, Cornelius Gurlitt, ignoto al fisco e privo di assistenza sanitaria. Tra le opere, nascoste dietro una parete costruita con cibi in scatola, figurano capolavori di Matisse e Picasso. L’ottantenne le aveva “ereditate” dal padre, Hildebrand, che aveva avuto l’ordine dai Nazisti negli anni Trenta e Quaranta di metterle in vendita sul mercato estero. I quadri erano stati sottratti soprattutto a collezionisti ebrei dal Terzo Reich, che classificava queste opere come “arte degenerata” , dalla quale il regime era comunque ammaliato perché conscio del suo inestimabile valore. Hildebrand non vendette mai le opere. A dare la notizia del ritrovamento del “Tesoro di Hitler” è stato Focus Germania con un lungo approfondimento.

Ma cosa c’entra il film con questa notizia che ha fatto il giro del mondo? Il legame è fortissimo, almeno secondo alcuni osservatori, perché The Monuments Men, ambientato negli anni della Seconda Guerra Mondiale, narra le vicende di un team internazionale di esperti e appassionati d’arte che cercarono di mettere in salvo dai nazisti opere d’arte e palazzi. Perché «se distruggi la cultura di un’intera generazione di un popolo è come se non fosse mai esistito».

Il cast del lungometraggio, diretto da George Clooney (alla sua quinta esperienza di regista), è costituito da attori del calibro di Matt Damon e Cate Blanchett. La trama si ispira al libro Monuments Men di Robert Edsel. E speriamo di vedere le sale gremite proprio come sta accadendo in questi giorni per Sole a catinelle di Checco Zalone.

Il trailer del film

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