Dacia Maraini: La bambina e il sognatore

Dacia Maraini: La bambina e il sognatore, recensione – Quanto c’è di vero in un sogno? E i sogni possono essere premonitori? Possono annunciare cattivi e lieti eventi o sono solo delle immagini oniriche prive di senso, utilizzate per ripulire il cervello? I sogni sono la nostra salvezza oppure sono la nostra disgrazia? Nani Sapienza cerca una risposta razionale per queste domande solo per qualche ora, perché poi comincia ad agire fidandosi solo del suo istinto con l’intento di salvare la piccola Lucia, scomparsa nel nulla proprio quando andava a scuola, dove il protagonista – nato dalla penna di Dacia Maraini – insegna matematica sotto la direzione di una preside “colorata” e sui generis. “La bambina e il sognatore” (Rizzoli), nuovo e intenso romanzo della Maraini, ci insegna che i sogni a volte non sbagliano e con la delicatezza di un infante ci conducono in universi paralleli e inesplorati affinché la nostra vita abbia finalmente un senso più profondo, autentico, più in linea con la nostra natura.

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Christopher Nolan in quel capolavoro che è Inception (film del 2010) con la macchina da presa esplora la mente, creando più dimensioni e, affidandosi al talento di Leonardo DiCaprio, penetra nell’inconscio dei suoi personaggi per carpirne i segreti. Dacia Maraini, partendo da un sogno, ci trascina al contrario nelle stanze buie della cruda realtà fatta di crimini, spesso irrisolti, di battaglie perse, e soprattutto si avventura nello squallore della prostituzione minorile asiatica; per la prima volta nella sua carriera la scrittrice delinea un personaggio maschile. Sapienza è un padre che ha perso la figlia di otto anni a causa di una leucemia incurabile ed è stato lasciato dalla moglie ma è pure un maestro che insegna ai propri alunni a pensare con la loro testa grazie soprattutto alle storie mitologiche che egli racconta. “La bambina e il sognatore” è un romanzo dirompente, che scandaglia le pagine della cronaca nera con audacia e coraggio, facendoci capire che dopotutto c’è sempre una seconda occasione, siccome la società, nonostante i lati oscuri e ignobili, sa essere anche disponibile e accogliente.

Questo romanzo parla ai cuori e alle menti dei lettori; mediante l’Io narrante del protagonista, scopriamo storie e aneddoti che non possono lasciarci indifferenti. Dacia Maraini scrive, dunque, l’ennesimo capolavoro creando un personaggio convincente e complesso che con lucidità – mentre tutti sono convinti che la piccola Lucia sia morta – continua a indagare, nonostante la voce della sua coscienza lo distolga dal “folle” proposito di far luce su un fatto finito nel dimenticatoio. Il maestro Sapienza si lascia aiutare dal temerario Francesco, il suo alunno quattordicenne che ha le doti e la costanza del detective. Nel complesso, dunque, “La bambina e il sognatore” è un libro imperdibile, da leggere tutto d’un fiato.

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