Attentato Brindisi, la Mafia e i suoi simboli

Brindisi. Le parole di oggi pomeriggio pronunciate da Martina, rappresentante degli studenti (postate dalla redazione quasi in diretta sulla nostra fanpage),  sono sinonimo di un Sud che resiste. Fino a quando non si sa. Ma al momento reste! Un Sud che però viene spesso abbandonato a se stesso, come ha affermato Martina durante la manifestazione di oggi pomeriggio a Brindisi: «Non  dobbiamo ricordarci che questi territori hanno dei problemi solo in occasione delle stragi. Noi non ci arrenderemo mai; dobbiamo continuare a lottare andando a scuola». Parole che non possono passare inosservate, perché indicano un malessere diffuso come dimostrano i fischi di oggi pomeriggio da parte dei giovani alle Istituzioni. Ma veniamo all’attentato. Mettendo il caso che si tratti di una matrice mafiosa, la domanda sorge spontanea: la Mafia non agisce a caso ma in maniera premeditata, quindi a chi era indirizzato l’ordigno? Alla scuola? Non credo. E a chi? Sicuramente era un messaggio per Qualcuno. Per chi? Difficile dirlo. Certo che a furia di gridare a “lupo a lupo”, “il lupo” è uscito e ha sbranato la vittima! Sono giorni infatti che si scrive e si parla di attentati, terrorismo, lotta alle Mafie. E poi le coincidenze di cui stanno parlando i Media? E l’ordigno ubicato in un bidone della raccolta differenziata? La Mafia, come scrive Falcone in un suo libro, quando agisce lo fa in maniera allegorica, simbolica. Non esistono coincidenze nel suo vocabolario ma tutto è studiato, premeditato…A voi l’ardua sentenza!

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