L’orgoglio non paga…

Vi è mai capitato di voler dimostrare qualcosa perché feriti nell’orgoglio? Credo che questa condizione sia una delle più diffuse tra le persone e prima o poi tutti ne facciamo esperienza. L’unico modo per stare bene è essere se stessi, per cui quando facciamo qualcosa per orgoglio iniziamo a essere dipendenti da fattori esterni e le nostre azioni sono guidate dalla rabbia e dal rancore. Questo comportamento diventa nocivo e mette in moto una catena di situazioni che saranno per noi poco gradevoli. Sono in sintonia con James Hillman e con la sua teoria della ghianda, per cui non giudico le esperienze, classificandole in buone e cattive, perché esse sono tutte necessarie per farci compiere il percorso che la nostra anima ha in serbo per noi, ma allo stesso tempo vi invito a essere più pratici e a considerare ciò che è importante per voi. Mi spiego meglio, per orgoglio dopo essere stati lasciati dal proprio partner si evitano nuove relazioni oppure si comincia ad andare con chiunque o addirittura si sposa una persona nonostante si nutrano tanti dubbi. Per orgoglio dopo un’incomprensione si smette di frequentare delle persone con cui ci si è cresciuti e condiviso tante cose; per orgoglio si scelgono lavori poco appassionanti oppure si evita di farsi aiutare per dimostrare quanto siamo forti e che non abbiamo bisogno di nulla e di nessuno.

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A questo punto non sbaglio se affermo che l’orgoglio non paga e che produce, se protratto nel tempo, sofferenza e dolore. Vedete, noi siamo esseri razionali ma agiamo spesso sull’onda delle emozioni e provare tali sensazioni ci rende umani, il problema sorge quando ci lasciamo governare da esse. E’ del tutto normale sentirsi arrabbiati, ma vivere nella rabbia ci fa campare poco, ed è naturale provare gelosia ma dipendere da essa ci allontana dalle persone; è normale sentirsi delusi ma vivere costantemente nella delusione ci porta ad aver paura anche di noi stessi; è normale aver provato orgoglio ma dipendere da esso vuol dire apparire infallibili, quando nessuno di noi può esserlo.

Spesso, se non sempre, all’orgoglio è legato il pregiudizio, cioè crediamo che, mostrandoci sempre perfetti, nessuno possa farsi un’idea sbagliata di noi trascurando un grosso particolare: nessun’essere umano può farci sentire in uno specifico modo se non glielo permettiamo. Gesù è un esempio a riguardo, molti sono stati i suoi insegnamenti. Nonostante fosse capace di compiere miracoli, non ha mai considerato la sua condizione superiore a quella di altre persone ma ha costantemente predicato l’umiltà che non è da intendersi con remissività. Nonostante facesse cose eccezionali, affermava di essere solo un mezzo nelle mani di Dio e che tutti noi possiamo compiere cose grandi attraverso la fede e la semplicità. Ha insegnato che tutti possono sbagliare, inciampare e a non avere pregiudizi verso gli altri; inoltre ci ha mostrato che nei momenti difficili accettare un aiuto è umano ed Egli stesso, nonostante la sua grandezza, nel suo peggior momento ha avuto bisogno della mano dall’uomo di Cirene a trasportare la croce fino al Calvario. Possiamo aver bisogno di aiuto, accettiamolo, possiamo soffrire, passerà, possiamo essere lasciati o essere trattati male, troveremo qualcosa o qualcuno di meglio; possiamo vivere tante esperienze negative, accogliamole e facciamone tesoro.

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