Cultura e Coerenza

©vukas - fotolia.com
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Si pensa in un modo, si predica in un altro e si razzola come si può.

Pochi capiscono di che si tratta, ma cultura d’alto livello o di alto spessore culturale non si nega a nessuno di quanti transitano su tribune, perché sanno leggere, scrivere e soprattutto dire. Teorie e tecniche per imporsi non mancano. Ebbe fortuna persino l’idea di uguaglianza tra esseri umani, che natura però non crea in serie, ma simili e destinati a farsi valere per godere parità. Apostoli e paladini non sempre aprono gli occhi ed insegnano a provvedere a sprovveduti ed a sprovvisti, per cui l’umanità resta divisa in sapienti ed ignoranti, in potenti ed inetti, in ricchi e poveri ed insomma divisa per sapere e per avere. Creando talvolta anche danni ad altri, sapere ed avere crescono, esibendo e facendo valere titoli, donde pure privilegi, che, essendo tali, cioè privilegi, non sono per tutti e da tutti e quindi incostituzionali e non repubblicani.

Nella vita ostacoli da superare se ne incontrano e richiedono l’intervento pareggiatore della legge, che, se inesistente, bisogna emanare. Idee che incantano, infiammano e trascinano e teorie miracolose portano sugli altari chi le sa usare. Arma potentissima, la parola, studiata, elaborata, affinata ed infiocchettata, conquista umanità fragile, ignorante, semplice, senza malizia, senza ratio e però anche con bisogni e con problemi più grossi e più grandi di essa, condannata dalla legge della giungla a subire violenze da prevalenti fisicamente, intellettualmente, economicamente e politicamente.

A potente riverito raro chi ricorda doveri naturali, umanitari, legali, anche giurati di rispettare e far rispettare: freno morale quasi inesistente ed identità, dignità, giustizia, diritti e rispetto dell’altro affidati a se stessi, a dichiarazioni di rito, a commenti d’occasione ed a facile dimenticanza. Cultura, citata spesso a proposito ed a sproposito, pur non sempre chiarita nel concetto e per funzione, spesso ama isolarsi e distaccarsi da realtà, che generalmente non vive e non conosce, ma della quale pretende di dire anche autorevolmente, da etica a politica e da lavoro a sicurezza.

Equità, legalità e crescita resteranno utopie e si continuerà a sapere di disgrazie, finché la cultura non effettuerà incisive ed opportune azioni tra popolazioni interessate da problemi mai risolti, perché mai posti.

Nunziante Minichiello

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