Una vita da gatto: trailer del film, trama, recensione

Una vita da gatto: recensione – Principi che diventano rospi e uomini che sono trasformati in cani: la parola d’ordine del cinema è ‘trasformazione’. Oggi e in passato. Basta una bacchetta magica per far diventare Cenerentola una splendida principessa e quale momento migliore se non il Natale, con la sua magia e con le sue mille luci? Hollywood sta diventando ‘gattofila’. Lo dimostra una commedia fantastica che diverte con gusto: Una vita da gatto è, infatti, un simpatico film non pretenzioso. Diretta da Barry Sonnenfeld, la pellicola si sofferma non tanto sul gatto, come per esempio in A spasso con Bob (2016), quanto sulla personalità di Tom Brand, un imprenditore di successo che trascorre gran parte della giornata in ufficio perché ha il chiodo fisso di costruire il grattacielo più alto del Nord America, trascurando la bella moglie, la figlioletta di 7 anni e relegando il figlio maggiore, avuto da un precedente matrimonio, in un angusto sgabuzzino della propria azienda. Kevin Spacey è perfettamente a suo agio nei panni di quest’uomo freddo che ha dimenticato le buone maniere, mentre Jennifer Garner è un po’ sottotono forse a causa del ruolo secondario e patinato. Christopher Walken al contrario conferisce un velo di mistero a questa commedia che in brevi momenti si colora di tenui sfumature dark soprattutto quando Tom entra nel negozio di gatti…

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Una vita da gatto è un film che riflette sulle condizioni estreme che un essere umano, come Tom – il cui nome rievoca il quadrupede del cartone animato della Disney -, è costretto ad affrontare e superare per evolversi. E, mentre il suo corpo giace in coma irreversibile in ospedale, come accade nella pellicola Se solo fosse vero (2005), il suo spirito gira per casa con le sembianze di un gatto. Questi animali, che secondo la tradizione hanno poteri magici, nella Storia del Cinema sono stati i compagni di personaggi memorabili raccontando storie uniche. Ricordate il quadrupede di Holly di Colazione da Tiffany o il famoso ‘Stregatto’ di Alice nel paese delle meraviglie o ancora il siamese di Una strega in paradiso?

 Sicuramente il film Una vita da gatto non si aggiungerà a questo elenco di capolavori della Settima Arte (a causa anche di alcuni cliché), eppure il lungometraggio si difende bene giacché – attraverso le immagini e una sceneggiatura originale – ci fa riflettere con una vena di sarcasmo sul significato profondo di una vita che non può essere vissuta solo per il successo fine a se stesso. Qui l’evoluzione o meglio la trasformazione non avviene mediante la legge dantesca del contrappasso. Si sceglie, al contrario, un animale che ha le stesse caratteristiche di Tom. Il gatto sa essere freddo, distaccato, indipendente e sicuramente non è fedele quanto il cane. Una vita da gatto è dunque un film ironico, adatto alle famiglie e non solo! Di seguito il trailer della pellicola.

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