SOCIAL NETWORK: COME COMUNICANO LE ISTITUZIONI?

L’ampia diffusione e la crescita esponenziale di utenti registrate negli ultimi anni dai social network rivelano oggi l’opportunità che questi offrono non solo alle aziende che possono garantirsi maggiori profitti attraverso la fidelizzazione del proprio target e l’individuazione di nuovi consumatori, ma anche, e soprattutto, alle istituzioni, ed in generale alle aziende che offrono servizi di pubblica utilità. Link Lab, il laboratorio di ricerca socio-economica della Link Campus University ha effettuato uno studio al fine di investigare lo stato dell’arte sulla presenza sui più importanti social network, Facebook, Twitter e Youtube, da parte delle Istituzioni, che «per definizione – dichiara Nicola Ferrigni, docente di Sociologia della Link Campus University e direttore di Link Lab –dovrebbero essere più vicine ai cittadini. Abbiamo inoltre analizzato la comunicazione sui social network delle principali aziende di pubblico servizio che, in quanto tali, dovrebbero garantire un rapporto di collaborazione e dialogo con i propri utenti».

Energia e gas: Enel la più social. Oltre la metà delle principali aziende di fornitura di energia elettrica e gas è presente sui social network con una propria Fan Page sul social media Facebook o con un account su Twitter; 9 aziende su 11, invece, hanno un canale Youtube dedicato e attraverso il quale comunicano con i cittadini attraverso la pubblicazione di video, inerenti le iniziative promosse, e di spot commerciali. Tra le aziende di fornitura elettrica e gas presenti sul social network Facebook, a guidare la classifica della Fan Page con il maggior numero di  “Mi Piace”, troviamo Enel con la sua pagina sociale Enel Sharing, che conta 37.047 fan. Enel detiene il primato anche su Twitter. Sono infatti 6.339 i Tweet e 6.703 i cosiddetti followers. Enel ed Eni vantano entrambi oltre 10 milioni di visualizzazioni sul proprio canale Youtube.

Nella telefonia mobile le migliori performance: oltre il milione i “Mi piace” . I principali attori del mercato della telefonia risultano complessivamente le aziende più “social” nel panorama italiano, con le migliori performance registrate dalle compagnie della telefonia mobile. Se infatti queste ultime sono tutte attive sulle tre reti sociali con una pagina Facebook, un profilo Twitter e un canale su Youtube, tra le aziende di telefonia fissa, la compagnia Infostrada possiede il solo canale Youtube, Tele Tu ha preferito il solo profilo Twitter e Tiscali ha invece rinunciato al canale Youtube. Le quattro compagnie di telefonia mobile Tim, Vodafone, Wind e H3G sono le aziende con il più elevato seguito sulle reti sociali, in particolare su Facebook.  

Trasporto aereo e ferroviario, il “nuovo” batte il “vecchio”: NTV – Trenitalia 3 a 1. Alitalia detiene il primato con oltre un milione di fan. Tra le aziende del trasporto ferroviario la migliore performance “social” appartiene alla neonata NTV presente su Facebook, Twitter e Youtube. Segue con oltre 300 mila “Mi Piace” sul suo account Italo Treno, NTV, la prima compagnia privata che in Italia si occupa del trasporto ferroviario; questa, fondata nel 2006, si è dimostrata in grado di gestire sapientemente gli strumenti del web 2.0 per la sua campagna pubblicitaria. Tre i social media utilizzati da NTV, mentre il suo competitor Trenitalia sceglie Twitter come unico canale social. Il caso NTV è esemplare; se Trenitalia infatti è attiva su Twitter con circa 7 mila cinguettii e con 12.670 followers, la compagnia fondata da Montezemolo conta un numero tre volte più numeroso di utenti che seguono la pagina e oltre 1.800 tweet con cui l’azienda ha aggiornato il proprio profilo. Sul fronte delle compagnie aeree Alitalia detiene il primato su Facebook con il maggior numero di “fan”: oltre un milione. Tuttavia Alitalia, pur avendo molte migliaia di followers (26 mila), non interagisce tanto con i propri utenti (979 tweet), così come Blue Panorama che a fronte dei 10 mila iscritti alla pagina ha twittato solo 375 volte. «Tali dati – dichiara Nicola Ferrigni, docente di sociologia della Link Campus University e direttore di Link Lab – testimoniano con molta probabilità l’enorme potere della pubblicità che condiziona la scelta di appartenenza ad una determinata “comunità” e che scavalca il seppur forte desiderio da parte degli utenti di interazione e dialogo con le aziende. Il numero di tweet, segnale evidente della volontà dell’azienda di comunicare con i propri utenti, appare infatti inversamente proporzionale al numero di followers che, dunque, decidono di “seguire” l’azienda per ragioni ben diverse». 

Poste: molto social, presente in tutti i principali social network. La pagina Facebook di Poste Italiane SpA conta oltre 100 mila fan, mentre per quel che riguarda Twitter, sono oltre 2.200 i tweet di aggiornamento sulla pagina, oltre 3.000 i followers e 880 i profili seguiti dalla pagina ufficiale Twitter di Poste Italiane. Al canale Youtube risultano iscritti 1.162 utenti, mentre è pari a circa 350 mila il numero complessivo di visualizzazioni per il canale. «Il caso di NTV e di Poste Italiane – continua Nicola Ferrigni – testimoniano una precisa scelta da parte dell’azienda di investire risorse nelle nuove modalità di comunicazione, interazione e condivisione, al fine di costruire la propria brand equity, come nel caso di NTV, o di consolidare la propria immagine attraverso il rapporto con i propri utenti nel caso di Poste Italiane». 

Ministeri: si distinguono Ministeri della Difesa, dell’Ambiente, dei Beni Culturali e il Ministero degli Affari Esteri. L’analisi della presenza dei Ministeri della Repubblica Italiana sui social media, rivela la natura poco “social” di alcune delle principali Istituzioni. Solo il 23,1% di esse, infatti, possiede una Fan Page su Facebook mentre il 30,8% ha un profilo Twitter. Più diffuso il canale Youtube, utilizzato da 8 Ministeri su 13.

Il sindacato nella rete: la difesa del lavoratore anche sui social network, ottimi i risultati. Anche i principali sindacati, CGIL, CISL e UIL, comunicano con i cittadini e, presumibilmente, con i propri iscritti, attraverso i principali social network. I tre sindacati infatti sono presenti sui principali social media. Il sindacato CGIL risulta il più seguito su Facebook.

Regioni: solo una tre possiede la pagina ufficiale su Facebook. Solo il 35% delle Regioni Italiane possiede una pagina ufficiale sul social media Facebook, mentre la metà di esse è presente su Twitter. Molto più utilizzato invece il canale Youtube: 15 Regioni su 20, infatti, hanno aperto un canale dedicato sul sito web di video sharing, scegliendo, dunque, una precisa modalità di comunicazione informativa che predilige un approccio “televisivo”. Tra le regioni più social, Abruzzo, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Puglia e Toscana, attive sui tre social network. Calabria, Molise, Trentino Alto Adige e Umbria, invece, le regioni completamente assenti dal circuito dei principali social media.

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