No Escape – Colpo di stato: trailer, trama, recensione

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Adrenalinico al punto giusto, sconvolgente e claustrofobico: No Escape – Colpo di stato è questo e tanto altro ancora. Il film – diretto da John Erick Dowdle – mozza il respiro, facendoti quasi sentire sull’orlo di un precipizio. Da subito ipotizziamo un certo tipo di finale ma questo fattore non rende la pellicola meno avvincente. La corsa verso la salvezza dei personaggi principali si fa con il passare dei minuti sempre più complicata. Gli ostacoli sono tanti e noi, che – proprio come i protagonisti – non abbiamo il tempo di pensare troppo, iniziamo a ritenere quella previsione, forse, del tutto sbagliata. La macchina da presa è veloce. Le immagini sono girate in maniera nevrotica, compulsiva, quasi a ricalcare l’ansia provata dai protagonisti. Poi, ogni tanto soprattutto all’inizio del film per pochi secondi si rallenta. No Escape – Colpo di stato è una gradita sorpresa per una serie di ragioni. Non esagerata nelle scene di sangue, la pellicola pone al centro della trama una famiglia statunitense (marito, moglie e due bambine) che si trasferisce in un Paese asiatico. Non sapremo mai il luogo esatto; verso il finale capiremo che questo Stato confina con il Vietnam, il simbolo di un’epoca. La città è anonima, sprovvista di servizi. Jack (Owen Wilson) si ritrova solo per strada, alla ricerca quasi disperata di un quotidiano americano da leggere in una realtà povera e priva di contatti con il resto del mondo, quando si accorge che qualcosa di grave sta accadendo. Non è uno tsunami, né un ciclone. Si tratta di uomini armati che hanno organizzato un vero e proprio colpo di stato, ammazzando il sovrano di quest’anonima nazione.

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Terroristi attuano una vera e propria caccia spietata verso gli stranieri, in particolare nei confronti dei cittadini americani, colpevoli di aver “colonizzato” quelle terre. Il cinema sposta il suo occhio indagatore al di fuori degli Stati Uniti, portandoci in Asia, e lo fa non tramite agenti spericolati e impavidi che, come Ethan Hunt, mantengono intatto lo status quo bensì attraverso quel microcosmo tanto caro alla società americana: la famiglia. I protagonisti, isolati e stremati, non si arrendono mai anche grazie al supporto di un agente dei servizi segreti inglesi, che – guarda caso – ha il volto di Pierce Brosnan (nella foto, in alto sulla sinistra), unica e confortante presenza occidentale in un territorio straniero. Simpatico e latin lover, questo personaggio sembra quasi voglia ridicolizzare l’agente “stile 007”, che appare qui come eroe decaduto del nostro tempo. No Escape – Colpo di stato ha inoltre il merito di averci fatto conoscere un’altra versione di Owen Wilson che in questo film interpreta un ruolo drammatico con un talento inaspettato. Convincente è anche la performance di Lake Bill nei panni di madre e moglie coraggiosa. La pellicola, nonostante non si avvicini minimamente a quel capolavoro che è Argo (2012), ci inchioda alle poltrone facendoci provare un misto di paura, insicurezza e senso d’impotenza. Voto: [usr 3]

No Escape – Colpo di Stato: trailer 

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