Mr Selfridge, dal romanzo alla tv: lo shopping che seduce

Dal romanzo alla serie tv, ecco perché anche l’Italia è rimasta fatalmente colpita dalla perspicacia e dalla lungimiranza del Signor Selfridge.

E’ nel cuore pulsante di Londra, presso Oxford Street, che sorgono imponenti i Magazzini Selfridge un luogo quasi etereo che, dal 1909, è diventato la colonna portante dell’alta moda inglese. Si rincorrono storie di miti e leggende tra gli sfarzosi corridoi di questo punto nevralgico del commercio londinese tanto è vero che, Lindy Woodhead una famosa giornalista di moda, ha deciso di esaltare in un romanzo/biografia chiamato “Shopping, Seduction & Mr Selfridge”, la figura del fondatore dei famigerati Selfridgies. Disponibile da poco più di un mese in tutte le librerie italiane (finalmente), il romanzo è stato già fonte d’ispirazione per una nota serie tv inglese, Mr Selfridge appunto, che in Inghilterra è stato un vero fenomeno di culto tanto è vero che, tra gennaio e febbraio del 2015, è atteso il terzo ciclo di episodi.

Lo shopping come esperienza di seduzione è stato il punto di partenza del libro e della serie tv, caratteristica che ha permesso al plot, di scandagliare il substrato di una società in tumulto, un’epoca di grandi passioni, ideali e sogni che si infrangono allo scoccare della prima grande guerra. Il Signor Selfridge arriva in quel di Londra, con tutta la famiglia al completo, proprio in questo periodo di grandi cambiamenti sociali e culturali, e grazie alla sua lungimiranza capisce che è tempo di calcare l’onda e scuotere una realtà ancorata ad antiche ed inusuali tradizioni. L’apertura dei famigerati Magazzini Selfridge rappresenta il momento in cui la città di Londra si affaccia al mondo dell’alta moda, e viene radicalmente cambiata l’idea dello shopping stesso. Sia per la donna che per l’uomo, Mr. Selfridge, rende particolarmente sexy ed invitante questo momento, per valorizzare colori, gusti e sapori.

Il romanzo scritto in una prosa impeccabile, fresca e decisa, riesce con estrema facilità a colpire l’attenzione ed il cuore del lettore, perché è in bilico fra un melò ed un historical drama, dove fatti realmente accaduti diventano pagine di una storia intelligente, emozionante e per nulla banale. Il Signor Selfridge si è fatto conoscere dal pubblico italiano molto prima che il romanzo arrivasse tra gli scaffali di tutte le librerie, la serie tv, infatti, è apparsa la scorsa estate sulle frequenze di Rai3, e nonostante la buona campagna pubblicitaria, neanche questo piccolo gioiello televisivo si è fatto strada nella tv italiana. Ma è il popolo del web che, grazie al passaparola, ha conosciuto la figura di questo genio incontrollato del lusso e della sperimentazione, eleggendolo come un “eroe” di stile e moderazione.

Il Mr Selfridge televisivo, interpretato da un convincente Jeremy Piven, ha reso giustizia alla figura illustrata nel romanzo di riferimento, riuscendo a dare al suo alter-ego un tocco ilare, sensuale e scanzonato. La prima stagione della serie (disponibile in un’elegante edizione Home Video), rappresenta un altro importante capitolo della crescita in campo seriale della tv inglese che, con carisma e stile, concepisce un racconto unico nel suo genere, originale, scaltro e di una bellezza quasi fulminante. Il successo dello show televisivo e quindi del romanzo stesso, è dovuto principalmente ad un immenso bagaglio culturale che ha permesso al plot di essere sia un racconto biografico che un ritratto coinvolgente di un’epoca che fu. In “Mr Selfridge” si respirano le atmosfere di una Londra perbenista ma con la voglia di esplorare nuovi orizzonti. L’arrivo dunque di questo americano dalle umili origini, donnaiolo ma dal grande fascino, ha permesso non solo di cambiare l’idea appunto dello shopping in se, ma di sedimentare uno stravolgimento socio/politico/culturale in una realtà aperta a nuove esperienze.

Tra romanzo e serie tv per la prima volta non c’è una grande differenza, il libro forse tende più ad analizzare il tema centrale da un punto di vista sociale, mentre la serie vuole colpire lo spettatore con atmosfere da romanzo Harmony, eppure entrambi portano a termine il compito prefissato: ovvero raccontare con sagacia la storia di un uomo che ha cambiato le “leggi” dello shopping. Come ho tenuto a puntualizzare in precedenza, in Italia, il fenomeno Mr Selfridge non è imponente come in patria, ma fa bene al cuore leggere, in giro per il web, i commenti più disparati (sia sul libro che sulla serie tv) di persone che sono rimaste fatalmente sedotte da questa figura ormai entrata nella leggenda che, essenzialmente, non ha fatto altro che valorizzare il gusto del vestire e la cura della persona.

Carlo Lanna

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