Mad Men 6, riparte il viaggio di Don Draper negli anni ’60

Ancora poche ore e poi finalmente anche i fan italiani saranno accontentati. Questa sera su Rai 4 dalle 23.40 andrà in onda la sesta serie di Mad Men e ritroveremo i creativi di Manhattan, spettatori delle contestazioni giovanili del ’68, sempre più prigionieri del loro minimondo fatto di frustrazioni personali e arrivismo professionale. Un evento imperdibile, penultima tappa di un viaggio cominciato nel 2007 attraverso l’America degli anni Sessanta, dei suoi costumi e della sua realtà politica e sociale agli albori della lenta disgregazione del sogno americano. Guardandola gli americani non hanno potuto fare a meno di riflettere e riconoscere la propria identità culturale mentre il resto del mondo si è immerso in una realtà oltremodo agognata e allo stesso tempo vilipesa. Sette anni che sono serviti a Mad Men per imporsi nell’immaginario collettivo con la sua analisi spesso cinica e purtroppo attuale degli eventi storici e sociali che hanno caratterizzato uno dei decenni più cruciali della storia dell’umanità.

Mad Men 6 Rai4La nuova euforia per il consumismo, i cambiamenti sociali e la mentalità conformista fanno solo da sfondo a quella che è la nascita di una società in cui per esistere bisogna apparire, altrimenti l’oblio. Non è un caso se all’inizio dello scorso anno il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, citò la serie durante il suo discorso allo State of the Union. «E’ tempo di abbandonare quelle politiche del lavoro che appartengono a un episodio di Mad Men», disse riconoscendo quanto quell’America e la sua politica non siano poi così cambiate da allora. Detto ciò, com’è possibile resistere al fascino di Don Draper? Jon Hamm, attualmente considerato uno degli uomini più sexy del mondo, ha avuto il privilegio di interpretare il personaggio televisivo che rimarrà più impresso nella storia del piccolo schermo. Lontano dall’immagine di un eroe, di superficiale tombeur de femmes e men che meno di perfetto gentiluomo, Don Draper incarna alla perfezione lo smarrimento di una generazione ma anche un self-made man talentuoso e carismatico quanto debole e disilluso.

Mad Men, ideata da Matthew Weiner, già produttore e sceneggiatore di una serie cult come I Soprano, si avvale di un team di professionisti dal valore assoluto. Uno sforzo produttivo encomiabile a cominciare dalla cura e dall’eleganza della scrittura dei dialoghi, dei costumi e dei set per finire con un cast di attori, all’inizio semi-sconosciuti, che negli anni sono riusciti a imporsi sul mercato cinematografico hollywoodiano.

Tra questi si distinguono sicuramente Jon Hamm che farà più fatica degli altri, una volta terminata la serie, a scrollarsi di dosso l’etichetta di Don Draper, come ha egli stesso dichiarato, e le tre bellissime protagoniste femminili: Elisabeth Moss (nella serie l’ambiziosa copywriter Peggy Olson), che ha già vinto un Golden Globe per la sua interpretazione in Top of the lake, la toccante miniserie di Jane Campion; January Jones (la capricciosa Betty Draper), una Grace Kelly in erba che ha già lavorato con registi del calibro di Barry Levinson, Tommy Lee Jones, Steven Soderbergh ed Andrew Niccol; Christina Hendricks (la prorompente capo-segreteria Joan Holloway-Harris), reduce dalla sua prima esperienza a Cannes per la presentazione dell’opera prima da regista di Ryan Gosling, Lost River, di cui è protagonista. Valori che sono stati spesso premiati dagli addetti ai lavori che l’hanno consacrata per tre anni consecutivi miglior serie drammatica ai Golden Globe e premiata con bei quindici Emmy. Inoltre, l’eccezionale ricostruzione scenografica degli anni Sessanta rendono Mad Men la serie più glamour della tv americana forgiata com’è di tutti i simboli estetici più in voga in quegli anni: dalle gonne colorate sempre più corte nel corso della serie ai fiumi di whiskey e ad una quantità immonda di sigarette.

Mad Men 6

Nella prima puntata di questa sera, dal titolo “Dietro la porta”, ritroveremo Don Draper in vacanza alle Hawaii con la sua seconda moglie Megan. La sesta serie avrà un inizio meno scoppiettante rispetto alla quinta e alla seducente performance di Megan sulle note di “Zou Bisou Bisou”. La complicità tra i due si è consumata da tempo e presto scopriremo che Don avrà una nuova amante, Sylvia, la loro vicina italo-americana. Detto ciò l’incipit della Divina Commedia di Dante Alighieri ci è sembrato un verso ideale per condurci in questo viaggio infernale che avrà per protagonista ancora una volta Don Draper, le sue fragilità, i fantasmi del suo passato ma anche una passione per il gentil sesso e un’ambizione lavorativa fuori dal comune. In questa serie tutte le sue sicurezze si frantumeranno e potrebbe perdere per sempre anche ciò che gli è più caro: la reputazione professionale. Per la sesta serie torna in forma smagliante Betty Draper, ex moglie di Don, che dopo essere ingrassata a dismisura in seguito a una forte depressione, si riapproprierà del proprio physique du role e avrà il suo riscatto rispetto all’ex marito e alla sua giovane consorte. Mentre noi italiani pregustiamo il sesto capitolo di un prodotto di straordinaria eccellenza, gli americani attendono con ansia il 13 aprile quando il canale via cavo AMC trasmetterà gli ultimi sette episodi della serie e il mondo intero potrà finalmente constatare se quella di Don Draper sarà una rivincita o una resa incondizionata.

Rosa Maiuccaro

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