Ludopatia, la dipendenza dal gioco che distrugge

©Sashkin - Fotolia.com
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«Giocando d’azzardo non vince nessuno, ma si provocano soltanto seri danni sociali ed economici ai consumatori e allo stesso Stato». Ad affermarlo Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, riferendosi al continuo proliferare di casi di ludopatia nel nostro Paese che stanno creando una vera e propria emergenza sociale.

«Sempre più famiglie – afferma Dona – finiscono sul lastrico a causa della dipendenza dal gioco d’azzardo, ma d’altra parte non ci si rende conto del costo per il Servizio Sanitario Nazionale della diffusione dell’azzardo patologico. La moral suasion del Governo, che si limita a consigliare di ‘giocare responsabilmente’ con una serie di provvedimenti ancora troppo poco incisivi non basta: servono regole severe – aggiunge l’avvocato Dona – che pongano seri paletti a chi gioca online (con il puntuale controllo dell’età del giocatore, tetto massimo di spesa e di giocate) e mettano un freno a quella pubblicità che tenta di adescare i consumatori regalando loro un sogno di rivalsa».

Opinione condivisa anche da Paola Vinciguerra, presidente dell’associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap) ed esperta di Ludopatie, che commenta: «In questo momento di crisi nonostante di soldi in casa ce ne sono pochi, paradossalmente, aumentano i giocatori d’azzardo proprio perché il clima di incertezza sviluppa alti livelli di stress e ansia e le persone cercano soluzioni all’esterno tentando una vincita che risolva le paure. Questo sentimento di speranza che produce sollievo allo stato di allarme può generare però una spinta pericolosa alla ripetizione del comportamento, fino a rischiare di divenire dipendenti dal gioco»

Dona conclude precisando che, «ancora prima degli interventi legislativa è fondamentale uno sforzo educativo affinché si insegni già dalle scuole che la vita non è un gioco e per ottenere risultati servono impegno e fatica: solo così, forse, si potrà portare a casa il jackpot».

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