Loredana Bertè in concerto, live report da Grottaminarda

loredana-bertè-concertoLoredana Bertè in concerto a Grottaminarda è vulcanica, eternamente esplosiva, arrabbiata con il mondo e con il padre – di cui parla brevemente sul palco, quel genitore che aveva in comune con Mia Martini e che, come lascia trapelare in alcuni dei suoi pezzi, non l’ha mai amata – ma sa essere anche simpatica e riflessiva. E proprio in onore di Mia canta “Padre davvero”, una canzone che ci fa venire i brividi. “Ora che sono mezza inguaiata e che ho deluso le tue speranze, vieni di corsa mi hanno avvisata per dirmi in faccia le tue sentenze. Padre davvero, lo vuoi sapere, se tu non vieni mi fai un piacere. Mi avevi dato, per cominciare, tanti consigli per il tuo bene…”.  Ed è lì, proprio sul palco, che Loredana mette in scena la sua Arte, perché la musica è l’ancella di vita, la maestra, la compagna, la musa. A lei ha affidato ansie e momenti di sconforto e con lei ha pure gioito, oggi come ieri. A Grottaminarda, in provincia di Avellino, Loredana Bertè con la sua band si esibisce per più di due ore, senza pause (tranne l’intermezzo della special guest Aida Cooper), con la voce roca, aggressiva e potente. Le luci – che si muovono a intermittenza e vanno dal bianco al blu e al rosso – illuminano la notte irpina tra il 24 e il 25 agosto, regalandoci istanti di forti emozioni anche grazie al maxi schermo collocato alle spalle della cantante, che vestita di jeans con la sua immancabile minigonna, ha cantato brani di un passato glorioso e di un presente tutto da ascoltare. Così ti scrivo ma anche Stella Di Carta, nella quale si chiede: il tuo traguardo qual è? Un grido disperato, che si tinge di anticonformismo: “Cane di strada, cane senza scuola, sai mordere soltanto se la voce vola ma io così diversa… Non so di te cosa mi fa gola… Stella di carta se vuoi vattene via…Siamo di pasta diversa, siamo di un altro destino…”. Canta Loredana Bertè durante il concerto a Grottaminarda, prima della dedica “ai suonatori un po’ sballati, ai balordi come me, a chi non sono mai piaciuta, a chi non ho mai incontrato chissà perché…”. concerto-loredana-bertèDedicato è uno dei grandi successi della Bertè; parla a tutti perché in fondo tutti ogni tanto abbiamo avuto paura, siamo stati a volte nei guai e abbiamo incontrato lungo il nostro cammino quei cattivi che poi così cattivi non sono mai. Dedicato è un pezzo soft e al contempo grintoso con parole decise e calibrate, come quelle di Non sono una signora o di Sei bellissima. Canzoni che parlano di speranze tradite, di sogni d’amore mai sopiti, di voli a planare, di gelosie per uno strano uomo che la teneva sotto braccio e che la considerava un pagliaccio mentre lei si vestiva di ricordi per affrontare il presente e ambiziosa come nessuna si specchiava nella Luna. E Loredana proprio alla Luna si rivolge con rabbia e con spirito poetico dicendo di aver seppellito il cuore e chiedendosi: “Che fine ho fatto anch’io?” Prima di diventar consapevole che dopotutto non è poi così brutto star da soli. E non mancano nella scaletta del concerto pezzi di Fossati. I piedi infine si muovono sulle note di Ma il cielo è sempre più blu, brano di Rino Gaetano, «un amico scomparso troppo presto», dice la cantante. Loredana Bertè poi saluta il pubblico, al quale durante la serata si è spesso rivolta e che è accorso in piazza solo per sentirla dal vivo e per assaporare ogni momento del suo magico concerto, in attesa del nuovo album, con cui festeggia i suoi quarant’anni di carriera. Complimenti Loredana, ci hai stupito ancora!

 

Maria Ianniciello

 

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