Ligabue, 25 anni di canzoni: grande festa al Campovolo e…

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Ligabue @Francesco Prandoni

Luciano Ligabue festeggia 25 anni di canzoni inebrianti. Un quarto di secolo trascorso su e giù da un palco, tra bagni di folla, album da record e molti progetti artistici paralleli. E’ inarrestabile, instancabile, quasi si stupisce di avere ancora tanto da dire e tanta voglia di fare. Lo incontriamo nella sua Emilia, precisamente al Campovolo di Reggio, teatro di tanti live indimenticabili e presto magica location di un nuovo, attesissimo concerto-evento, come lui stesso ci annuncia: «Festeggerò i 25 anni di carriera il prossimo 19 settembre con un nuovo Campovolo, il terzo per la precisione – spiega Ligabue – Sarà una grande festa, il mio concerto più lungo di sempre».

Liga è uno vero. Lo percepisci dalle sue parole appassionate, dalla schiettezza e dal suo modo di concepire la musica e la vita. Il rocker di Correggio ci racconta il percorso che lo ha fatto diventare uno degli artisti italiani più amati di sempre. Ne sono passati di anni da quel primo album d’esordio, “Ligabue”, ma Luciano ha ancora energie e ispirazione sufficienti per continuare a stupire il suo pubblico.

Ligabue Campovolo

 

«Campovolo La Festa 2015 sarà l’occasione per festeggiare anche i 20 anni di “Buon compleanno Elvis” (uno dei dischi più importanti di Ligabue, ndr) e i 10 anni dal primo Campovolo – precisa il cantautore – Il 19 settembre suoneremo integralmente, e per la prima volta in assoluto, il primo album con i Clan Destino, la band con cui è stato realizzato nel 1990. Proporrò anche tutte le tracce di Buon Compleanno Elvis, accompagnato da La Banda, per chiudere con le canzoni degli anni successivi insieme a Il Gruppo, la mia attuale band». Una serata unica nel suo genere, da vivere a 360 gradi per godersi dal vivo Ligabue e le sue canzoni di ieri, ma anche quei brani tenuti nascosti fino ad oggi. Un evento di aggregazione e di divertimento, durante il quale non mancheranno di certo emozioni e momenti di riflessione: «Sono stati anni avventurosi, inaspettati, appaganti – commenta Ligabue -. Ripensando a tutto il mio percorso umano e artistico, mi accorgo di essere cambiato parecchio nel tempo. Riguardando il Ligabue degli esordi, noto una certa incoscienza nel fare musica, anche nel modo di vestirmi e di muovermi sul palco. Ora scrivo e canto con maggior consapevolezza e responsabilità. Prima cercavo di esprimere concetti e pensieri nascondendomi dietro a personaggi. Oggi, nelle mie canzoni, parlo in prima persona». Ma che ruolo ha la musica per Luciano Ligabue? Cosa significa scrivere una canzone? «Come autore ho una tendenza che sfiora la basicità – ci confessa l’artista – La canzone deve essere popolare, arrivare alla gente in modo chiaro, senza abusare di termini aulici che nessuno utilizza. Questo è ciò che mi impongo quando scrivo. Quasi tutte le mie canzoni sono nate di getto, in appena cinque minuti. Poi ovviamente torno sui testi, rielaboro, modifico, sistemo metriche e melodie. A volte mi è capitato di fare qualche scivolone. Ripenso, ad esempio, al mio terzo album, a quando sembrava che la mia carriera fosse finita, ma anche a “Miss Mondo”, altro disco che rispecchia il problema di identità di cui soffrivo in quel periodo. Producevo materiale che non poteva essere popolare. E quando le cose non vanno bene, ricevi meno telefonate, sei solo. Ma la solitudine è necessaria». Problemi che oggi Ligabue non ha, visto l’enorme successo dei suoi album e degli infiniti sold out collezionati durante i tour. «Sono stato in giro per il mondo – spiega Luciano -. Mi sono regalato un viaggio in diversi continenti. Ho suonato in posti che mai avrei immaginato di raggiungere. Ho pensato che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di venire a sentirmi, forse solo gli italiani residenti all’estero mi potevano conoscere. E invece ho incontrato gruppi di fan giapponesi e americani che sapevano a memoria tutte le mie canzoni! E’ stato un viaggio della libertà e che ha lasciato il segno».

Ligabue concerto

 

Oltre a Campovolo La Festa 2015, Liga ci confessa di voler registrare due making of che poi saranno trasmessi in televisione: due docu-film che racconteranno il grande evento ma anche la storia di Luciano e tutte le persone che negli anni lo hanno aiutato a realizzare un sogno in musica. Quando gli chiediamo di dare un giudizio su se stesso, come uomo e artista, Ligabue ci risponde così: «Mi sento appagato. Credo di aver detto tanto di me nelle mie canzoni ma ho ancora parecchio da raccontare. Mi sento bene, in splendida forma. Facendo due conti, in 25 anni di carriera ho pubblicato diciotto album, un romanzo, due film…Sono riuscito a fare tutto ciò che sognavo e in assoluta libertà». Il 19 settembre 2015 lo attenderanno circa duecentomila persone al Campovolo, pronte a festeggiare insieme a lui a suon di musica e divertimento. E fare così un tuffo nelle meravigliose canzoni di Ligabue. La festa comincerà già il giorno prima del grande evento, con il Liga Village, spazio in cui si potranno vivere esperienze incredibili, tra giochi, animazione, proiezioni, mostre e molto altro ancora. Un grande raduno in attesa di quello che promette di essere l’evento musicale dell’anno. «Cosa provo quando canto di fronte a centinaia di migliaia di persone? Gratitudine, profonda gratitudine – conclude Luciano Ligabue, un po’ emozionato». I biglietti per Campovolo La Festa 2015 saranno messi in vendita a partire da oggi (dalle ore 16) presso i punti vendita Ticketone. Tutti coloro che acquisteranno un biglietto riceveranno gadget esclusivi, tra cui “Special Box Campovolo” contenente un dvd, un biglietto memorabilia, la ristampa di alcune foto cartoline ufficiali e un booklet di quaranta pagine con i racconti della nascita degli album “Ligabue” e “Buon compleanno Elvis”.

Silvia Marchetti

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