L’ora più buia: recensione, trama e trailer

L’Ora più buia è un film che va seguito con attenzione perché ogni immagine non è stata girata casualmente ma ha un suo significato che può essere colto solo con la massima concentrazione. Ed è questo che vi consiglio di fare siccome in quest’opera si va oltre il semplice intrattenimento; infatti nella pellicola si ripercorre un pezzo importante della nostra Storia, anche italiana e non solo inglese, perché se Winston Churchill non si fosse schierato contro tutto e tutti adesso il Mondo, forse, sarebbe diverso.

L'ora più buia recensione

Questo non è un film biografico, è piuttosto un lungometraggio politico che ci porta nei cunicoli spaventosi di un horror in carne ed ossa: la seconda guerra mondiale. Ma a differenza di Dunkirk, il lavoro di Christopher Nolan, L’ora più buia non è un’opera corale, non si spinge sui campi di battaglia, bensì percorre le stanze della Politica britannica mostrandoci senza veli come quest’ultima reagì alle invasioni di Hitler in Olanda, Belgio e Francia e tracciando una radiografica, piuttosto inedita devo dire, di un Churchill burbero ma lungimirante che era stato emarginato e denigrato proprio per la disfatta di Gallipoli, durante la Grande Guerra.

Re Giorgio – la cui personalità può essere approfondita guardando il film Il discorso del re – richiama Churchill e gli conferisce l’incarico di primo ministro britannico. Spesso in balia dell’alcol, con il sigaro sempre in mano e l’andatura altalenante, Winston Churchill mostra le sue mille insicurezze. Incoraggiato dalla moglie Clementine (nel film ha il volto di Kristin Thomas Scott) e dai figli, l’uomo è titubante, preoccupato, insonne ma nell’ora più buia non esita a compiere delle scelte che poi si riveleranno fondate e utili alla causa.

L'ora più buia recensione

Il regista Joe Wright affida il ruolo del protagonista a Gary Oldman. La sua interpretazione magistrale (grazie alla quale è l’uomo che viene messo a nudo) contribuisce a rendere L’ora più buia un capolavoro della settima arte, un’opera brillante e raffinata, quasi necessaria, perché ci avverte che dopotutto non sempre la via dei negoziati è percorribile. Infatti, in circostanze, come quelle descritte nella pellicola  – candidata a sei premi Oscar – la lotta permette di scongiurare conseguenze ben più tragiche. Nessuno, tranne Churchill, si era reso conto della gravità della situazione come si evince nella pellicola dalla telefonata tra il primo ministro inglese e il presidente degli Stati Uniti, Roosevelt. Quest’ultimo sembra non comprendere le richieste inglesi, nonostante il profondo legame che univa le due nazioni. Insomma, L’ora più buia è un film storico da non perdere per conoscere di più.

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