Jovanotti, L’estate addosso e quella dolce leggerezza

jovanotti-l-estate-addossoNon c’è estate che si rispetti senza un tormentone. Non c’è estate e basta senza Jovanotti. Il cantautore e dj lanciato da Claudio Cecchetto alla fine degli anni ’80 è tornato a febbraio con l’album “Lorenzo 2015 CC”, un nuovo tour partito a giugno e adesso con un singolo da spacca-classifica come “L’Estate Addosso”, visualizzato su YouTube più di 4 milioni di volte. Diciamolo subito: “L’Estate Addosso” di Jovanotti è già entrato in pianta stabile nella testa e nelle orecchie di tutti gli italiani. E lì resterà fino alla fine della stagione estiva. Il motivo è semplice: Lorenzo sa cosa scrivere, come scrivere e quando far uscire, soprattutto, una canzone che potremmo definire “per i suoi fan”, cioè in pieno stile melodico-danzereccio-poetico che ha fatto la fortuna del musicista romano negli ultimi anni. Il brano è il terzo singolo estratto dal nuovo album, dopo “Sabato” e “Gli Immortali” e vanta una scrittura a otto mani assieme a Riccardo Onori, Christian Rigano e Vasco Brondi, alias Le Luci della Centrale Elettrica. Mica male, insomma. E il successo del pezzo è ulteriormente amplificato dal suo video, pubblicato il 18 giugno e diretto nientemeno che da Gabriele Muccino. Insomma, quando si dice una squadra costruita per vincere. “L’Estate Addosso” è un pezzo che intreccia gioia, follia, leggerezza e voglia di divertirsi tipiche della bella stagione con piccole punte di amaro, fatte cadere qua e là tra le note e le parole. E quindi “la voglia di tuffarsi / guardando entrare in acqua tutti gli altri” si mischia alla malinconia della spiaggia che rispetto all’anno scorso “si è ristretta ancora un metro”. E “prima che il vento ci porti via tutto / e che settembre ci porti una strana felicità”, Lorenzo parla ovviamente dell’amore. l-estate-addosso-jovanottiE in particolare di quello estivo, quello più strano, quello che ha “la protezione zero spalmata sopra il cuore” perché d’estate comanda l’incoscienza. O quella purezza che durante tutto l’anno si nasconde sotto impegni, stress e frustrazioni. Jovanotti ne “L’Estate Addosso” racconta di scene familiari come le canzoni in spiaggia, il cielo senza luna, le mareggiate. E lei che “forse parlerà con me” perché “ha visto che sono qui da solo”. Il sogno di ogni adolescente, in fondo: starsene fianco a fianco col ragazzo o la ragazza conosciuta sulla spiaggia “pensando a cieli infuocati” e magari far nascere quei “brevi amori infiniti” che in effetti sembrano voler essere per sempre. Oppure durare lo spazio di una sera. Qui forse Lorenzo ricorda di quando era un dj e lavorava in discoteca. Esperienze che gli fecero scrivere “Gente della Notte” nel 1991, quando cantava di come “di notte le ragazze sembrano tutte belle / e a volte becchi una in discoteca / la rivedi la mattina e ti sembra una strega”. Sono passate tante estati, da allora. Lorenzo adesso ha 48 anni, è sposato, ha una figlia. Ma non dimentica il concetto alla base dell’estate e cioè che “l’estate è la libertà”, verso che ripete costantemente per tutta la canzone. E non potrebbe essere altrimenti: libertà di “un viaggio in moto in due / fino ad un locale aperto fino all’alba”. jovanottiLibertà di starsene col naso in su ad ammirare le stelle che “se le guardi non vogliono cadere”. E’ un’esortazione a liberarsi di ogni pensiero e a vivere mare, sole, amici e amori come un dono. “Respira questa libertà!” ci grida Lorenzo, perché l’estate è “bellissima e crudele” ed è il momento delle cose impossibili che invece si realizzano, come trovare un anello in un mare di lattine o vedere le fragole che maturano nello spazio.  “L’Estate Addosso” di Jovanotti è l’ennesimo inno alla vita del rapper romano, potente e al tempo stesso delicato “come un vestito rosso” e intriso come sempre di amore e sentimenti positivi, perché quando arriva l’estate è “vietato non innamorarsi ancora”. Voto: [usr 4]

Paolo Gresta

Commenti

commenti

Lascia un commento

Torna in alto