Florence: trailer del film, trama, recensione

Florence è il film dai tanti perché. Non è una pellicola facile da definire, è una commedia biografica dai toni drammatici che diverte lasciando però un retrogusto amaro non tanto per l’epilogo ma quanto per i motivi che spingevano St. Clair Bayfield a creare intorno alla moglie, Florence Foster Jenkins, un clima ovattato forse per proteggerla da un dolore troppo grande che certamente avrebbe messo a dura prova un organismo già gravemente compromesso dalla Sifilide (malattia che Florence contrae a diciannove anni) o peggio ancora per tornaconto personale. E` giusto essere tanto accondiscendenti da far credere a una persona, certamente intelligente (anche se nel film trapela poco), di avere un talento che non possiede? E` giusto impedire a un individuo di fare delle esperienze magari dolorose che forse potrebbero farlo evolvere, scoprendo così talenti veri e strade inesplorate? A queste domande però non si dà risposta perché il film narra una storia realmente accaduta nella Grande Mela degli anni Quaranta senza emettere giudizio ma solo con una finalità documentaristica mediante uno stile retrò e delizioso.

florence

Meryl Streep è mastodontica nei panni di Florence, donna facoltosa e mecenate della musica che si diletta a cantare, steccando (molto), mentre il marito – un più che convincente Hugh Grant – organizza le serate musicali selezionando il pubblico, ingaggiando un pianista sui generis (Simon Helberg) e corrompendo i critici dei vari quotidiani affinché scrivano solo buone recensioni sui concerti della moglie. Eppure, proprio come la recensionista del film Birdman (2014), c’è chi non vuole essere comprato ed è il giornalista del Post, per il quale l’Arte non può avere un prezzo. E anche su questo punto non mancano gli interrogativi: la musica e in generale la cultura possono essere svilite e ridicolizzate pur di compiacere una persona? I soldi donano l’onnipotenza e comprano, proprio come si faceva tra i cortigiani, ciò che non si dovrebbe mai acquistare: il successo e peggio ancora un talento che non si ha. Il pubblico riceve così una scatola all’apparenza vuota, perché Florence diverte inconsapevolmente i suoi fan in uno dei momenti più bui per gli Stati Uniti.

L’attrice Premio Oscar con Florence si allontana da un personaggio forte e sicuro di sé, come la Lady di Ferro o Miranda Priestly, e ritorna a impersonare una donna bizzarra com’era Julia Child. Florence, a differenza di Kay de Il matrimonio che vorrei (2012), solo in un momento dimostra il proprio rammarico per una vita che avrebbe voluto diversa; per il resto nulla di personale trapela da questa pellicola che non entra nella psiche della protagonista perché si limita a rimanere in superficie e forse è questo il difetto del film che, senza Meryl Streep e Hugh Grant, sarebbe passato quasi inosservato? Chissà magari questa superficialità è un modo per accentuare la presunta frivolezza di Florence! Il lungometraggio è diretto da Stephen Frears che ancora una volta porta sul grande schermo una storia di una donna, certo non sconvolgente quanto quella di Philomena (2013) ma sicuramente meritevole di essere narrata. Di seguito il trailer di Florence.

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