ECOGRAFIA ALLEATA DEL PAZIENTE CRITICO

Un’ecografia total body, eseguita sul paziente critico entro 6 ore dall’accettazione, nel 25 per cento dei casi ne modifica la diagnosi, rispetto all’esame clinico, e ne ottimizza il trattamento. Gli Intensivisti dell’Ospedale Maria Vittoria di Torino, per primi hanno sviluppato e validato il protocollo “ICU-sound”, per ottenere una rapida analisi globale che unisca valutazione clinica e approfondimento ecografico.

«Una diagnosi rapida e un trattamento accurato sono cruciali e al tempo stesso problematici per i pazienti ricoverati in Terapia Intensiva – spiega Emilpaolo Manno, Direttore DEA e Terapia Intensiva dell’Ospedale Maria Vittoria – l’inaccuratezza del solo esame clinico è stata ampiamente dimostrata sia per quanto riguarda il ricovero in reparti di Medicina sia per la Terapia Intensiva: una tempestiva valutazione ecografica del paziente testa-piedi, comprendente nervo ottico, ecocardiogramma, torace, addome, grossi vasi, modifica la diagnosi nel 25 per cento dei casi, porta il clinico a eseguire approfondimenti diagnostici nel 18 per cento dei pazienti, induce a modificare la terapia medica nel 17 per cento e guida all’esecuzione immediata di procedure invasive nel 21 per cento dei casi».

I risultati dello studio, condotto da Emilpaolo Manno e Collaboratori su 125 pazienti tra i 27 e gli 88 anni, selezionati tra i 262 giunti in Terapia Intensiva tra marzo 2009 e gennaio 2010, sono stati pubblicati con grande rilievo dalla rivista leader del settore Anesthesiology di ottobre 2012 e hanno implicazioni importanti in Terapia Intensiva, dimostrando come i pazienti critici abbiano un’elevata incidenza di anomalie non note e come lo studio ecografico all’accettazione permetta di modificare la diagnosi e di migliorare il trattamento, attuando tempestivi cambiamenti nella strategia terapeutica. Lo studio dimostra che sono i pazienti più critici a trarre maggiore giovamento dal protocollo “ICU-sound” infatti il maggior numero di anomalie ecografiche misconosciute è stato rilevato in presenza di shock settico, scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria acuta.

«Il test deve essere fatto all’accettazione dall’intensivista di guardia – conclude Manno – e gli ultrasuoni devono entrare nella formazione di questo specialista, come peraltro già avviene in Francia e Germania, perché sono uno strumento formidabile nella gestione dei pazienti critici».

L’Ospedale Maria Vittoria della ASL TO 2 è sede di DEA di II livello, con oltre 90.000 passaggi di Pronto Soccorso in media all’anno è Ospedale di Riferimento per Ginecologia e Ostetrica dell’Area Torino Nord ed è dotato di Terapia Intensiva con sei letti per una media di 300 pazienti all’anno.

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