Cristina Malvestiti (Tita) si racconta tra musica e arte

Cristina Malvestiti (Tita)

Lo scorso 9 novembre ha compiuto 28 anni e per l’occasione Cristina Malvestiti, in arte Tita, si è fatta un doppio, splendido regalo. Innanzitutto la vittoria nell’Area Giovani di Sanremo, arrivando tra i primi 8 cantanti su circa 300 partecipanti con “Stupida la Luna”. E poi aggiudicandosi anche una borsa di studio Smemoranda del valore di 2000 Euro. Infine, guadagnandosi la partecipazione al Master dell’Associazione Akamu, presso l’Accademia della canzone e della musica di Asti. Avete ragione, i regali sono tre. E non è male per una ragazza che, oltre a cantare e scrivere in modo imprevedibile, fresco e originale, è anche pittrice e insegnante. La vita di Cristina è sempre stata immersa nell’arte e nella musica e adesso che il suo primo singolo sta girando in radio e sul web, si aspetta solo la pubblicazione dell’Ep d’esordio, a cui dovrebbe mancare poco. L’unico cruccio di Tita è non esser stata inclusa nella lista delle Nuove Proposte della prossima edizione del Festival in favore di Miele e Mahmood. Difficile da digerire, per un’anima ribelle come la sua. Ma la cantante di Bergamo ha nel sorriso la sua arma segreta e, con una rapida scrollata di spalle, guarda piuttosto a tutte le opportunità che “Stupida la Luna” e il fresco trionfo sanremese le stanno già offrendo. Abbiamo scambiato due chiacchiere con lei scoprendo una ragazza solare, simpaticissima, intelligente e innamorata della vita. Come Bob Marley, l’artista grazie al quale ha cominciato a suonare a 11 anni. Ecco cosa ci ha detto Cristina Malvestiti in questa intervista.

Cristina, innanzitutto complimenti per la vittoria a Sanremo nell’Area Giovani e per la borsa di studio Smemoranda del valore di duemila Euro. 
Grazie mille!

Tu sei una musicista e una pittrice. Allora intanto ti chiedo: è nato prima l’uovo o la gallina?
Sai che non saprei dirti! Fondamentalmente le due cose ci sono sempre state: sono cresciuta in una famiglia, dove erano un po’ tutti musicisti, pittori… E’ stata una cosa che si è sempre respirata. Sicuramente ho disegnato sin da piccola, invece la pittura su tela è arrivata molto dopo, intorno ai venti anni.

E chi ti ha messo il primo strumento in mano?
Me lo sono automesso! Alle medie gli amici mi regalarono un cd di Bob Marley, “Natural Mystic”. Così, a forza di ascoltarlo, mi sono detta: “Beh, impariamoci una canzone!”. E’ partita un po’ così.

Tita, ti aspettavi questo successo nel campo della musica oppure te lo auguravi nella pittura?
Non me lo aspettavo e non me lo aspetto in nessuno dei due casi. Certamente, però, il fatto di aver avuto questa parte di successo mi ha dato più sicurezza nel campo musicale, mentre in pittura ho sempre avuto un po’ più di confidenza. Mi sono detta: “Ok, ci siamo. Continuiamo così”.

Cristina-Malvestiti

Parlami di “Stupida la Luna”, il pezzo che ti ha fatto vincere Area Giovani a Sanremo. Ti va di raccontarmi come nasce e cosa lo ha ispirato?
Il pezzo l’ho scritto tre mesi prima di partecipare al concorso. Di solito le idee mi vengono o perché sogno qualcosa o perché sono in macchina e magari mi vengono in mente delle immagini. Infatti la canzone è nata prima come un dipinto e solo più tardi è diventata un pezzo.

Tutto il tuo mondo in un solo brano, insomma.
Sì esatto. E il punto di unione tra pittura e musica è stato il video, che fa un po’ da ponte tra quello che è il disegno in sé di questa canzone e la musica stessa.

So che sei anche un’insegnante e lavori con i bambini. Per cui volevo sapere: se dovessi fare una classifica tra arte, musica e insegnamento, cosa verrebbe fuori?
Domanda cattivissima! (ride, ndr) Allora me la cavo così: il fatto che spesso mi trovi a lavorare con pittura e musica insieme me le fa mettere sullo stesso piano. Mentre il mio lavoro, che comunque riguarda la pittura ma con i bambini, lo lascio per secondo. Nonostante lo ami alla grande perché quando sono con loro sono felice e questa cosa mi rende una persona migliore in tutti gli altri campi.

tita

Ho letto pochi giorni fa un articolo in rete che sottolineava come 12 dei 20 big di Sanremo siano legati in qualche modo a X-Factor, Amici, ecc. Intanto ti chiedo se hai mai pensato di partecipare a un talent.
Sinceramente sì, ci ho pensato un po’ di volte. Però poi mi sono detta che può essere un bel rischio, è una cosa diversa da Area Sanremo. C’è tutta una parte legata alla promozione in cui la gente, per un anno, si affeziona a te e al tuo personaggio ma questa serie di cose non mi convince ancora. Però non lo escludo assolutamente.

Secondo te, oggi, sono davvero i talent che hanno in mano le redini del mercato discografico?
Sicuramente hanno la loro grande importanza perché è molto difficile e ultra faticoso prendere altre strade, nonostante io voglia tentare proprio la via alternativa. Però è anche vero che se tu ci vai e poi, nel momento in cui sei lì, non “buchi”, diventa un’arma a doppio taglio.

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Senti, ma non ti fa rabbia vincere Area Giovani a Sanremo e poi non essere scelta per entrare in gara tra le nuove proposte del Festival?
Beh, la delusione del momento ti porta a fare qualche dietrologia, anche se poi non serve nemmeno sapere se ci sia qualcosa che non va o no. Ma nel mio caso preferisco pensare che doveva andare così. Nonostante nel momento in cui non ho sentito il mio nome mi sia anche un po’ incavolata! Non sono riuscita a essere triste nemmeno per un secondo, perché alla fine questa vittoria ha aperto tutta una serie di finestre. Sta a me adesso andarmi a cercare le mie opportunità.

Il 2016 sta arrivando. Un augurio che ti fai per il nuovo anno?
Mi auguro di trovare la chiave giusta per scrivere una canzone di cui dico “ca**o, qui ci sono io al 100 per cento!

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