Biagio Antonacci “Ho la musica nel cuore”, sogno diventato realtà

La recensione di “Ho la musica nel cuore”, il nuovo singolo di Biagio Antonacci.

E’ forse il momento più bello ed emozionante della sua carriera. Superata la fatidica soglia dei cinquanta (anni di età), Biagio Antonacci comincia a fare un primo vero bilancio della sua vita professionale e personale, guardando al passato, agli anni della dura gavetta e della giovinezza, consapevole di avere ancora tanto da raccontare e da realizzare, come uomo e come artista. Il cantautore di Rozzano, reduce dal trionfo delle prime date del suo tour, ci regala un nuovo singolo, estratto dal fortunato album “L’amore comporta” (tra i dischi più venduti dell’anno).

“Ho la musica nel cuore”, questo il titolo del brano in rotazione radiofonica da venerdì scorso, può essere definito un pezzo simbolo per Antonacci. Non tanto per le sonorità, qui decisamente insolite se consideriamo il repertorio artistico di Biagio, quanto piuttosto dal punto di vista testuale. “Questo andazzo mi riporta nelle notti là in provincia. Ogni nota ha una faccia, si ascoltava solo rock”, recita il testo di “Ho la musica nel cuore”. Una canzone ipnotica, a tratti travolgente per il ritmo reggae e la farcitura esotica nelle sue melodie; un brano chiaramente autobiografico e particolarmente intimo, che parla di Biagio e della sua adolescenza. E’ la passione per la musica ad aver acceso sogni e alimentato speranze fin dalla tenera età: “Ho sposato solo te”, canta Antonacci nel nuovo singolo. Una dichiarazione d’amore per le sette note, capaci di riempire il suo cuore e di dare senso alla sua esistenza.

“Ho la musica nel cuore” è il manifesto di Biagio Antonacci. Mette a nudo la sua anima, rivela il lato più nascosto. Il nuovo singolo racconta il matrimonio celebrato tanti anni fa con signora Musica. Un rapporto puro, indissolubile, sincero, del quale l’artista non può e non vuole fare a meno. Cantare immerso nel silenzio di una stanza oppure davanti a migliaia di persone in uno stadio, non fa differenza. L’importante è dare voce a ricordi, speranze, emozioni. Sprigionare il calore custodito nel cuore. La musica è compagna di avventure, amica presente nei momenti di gioia e di dolore, sorella che consola e fa riflettere. La musica “è ben di Dio”, come rivela il nuovo singolo.

Dalla provincia milanese, da quella finestra del piccolo appartamento di famiglia, “dall’ottavo piano stanco”, il piccolo Biagio guardava il mondo fuori che lo attendeva, non senza insidie e amare delusioni. Antonacci sognava di fare il cantante, “progettava e mescolava”, ipotizzava di comporre e di suonare, di potersi esibire di fronte a tante persone, capaci di ascoltare le sue parole e di comprenderne il senso più profondo. Un desiderio che si è realizzato dopo tanta gavetta e non pochi sacrifici. Decine e decine di canzoni scritte per impreziosire album di successo, ma anche brani che suonano come poesie musicate prestate alle voci di illustri colleghi (da Laura Pausini ad Alessandra Amoroso).

“Ho la musica nel cuore, fa ballare l’ascensore. Fa tremare le candele. Fa venire tanta voglia. Si addormenta anche il bambino e fa scappare il fratellino”. Con la consueta ironia e un tocco di sensualità (che non guasta mai), Antonacci confeziona l’ennesimo successo radiofonico, giocando la carta vincente del sentimento. Un altro tipo di amore prende forma (solitamente Biagio canta quello provato o perso nei confronti di una donna): è quello per il suo lavoro, per l’arte e le infinite sfumature musicali che si possono inventare ogni giorno. E’ la musica, “dolce vergine promessa”, l’occasione più grande “per aver la vita accesa” e sentirsi pienamente liberi.

Silvia Marchetti

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