BERSANI: «PARLARE E CONVINCERE GLI INDECISI»

20130213_183956 - CopiaOltre 1200 persone hanno affollato il Teatro Carlo Gesualdo di Avellino per l’incontro con il leader di Partito Democratico Pierluigi Bersani che, nel suo viaggio elettorale, sta toccando diverse città del Sud. «Il messaggio fondamentale che ho cercato di portare alle gente è uno – esordisce Bersani -. Siamo un Paese solo, Nord e Sud non sono due entità separate e lo dimostreremo efficacemente dopo le elezioni, quando manderemo a casa il leghismo che sta rovinando l’Italia. Ma riusciremo a vincere soltanto con l’aiuto di tutti».

È un Bersani particolarmente ispirato quello che parla davanti al pubblico avellinese, spiegando che l’obiettivo è innanzitutto «varare delle riforme e creare nuovi posti di lavoro per risolvere i guai in cui ci troviamo». La soluzione, secondo il leader del Pd è una sola, «serietà, verità e l’idea chi ha di più deve dare di più per contribuire al benessere del Paese». Tanti appalusi e qualche contestazione per Bersani che non ha dubbi su cosa abbia creato la crisi che il mondo si trova a vivere. «Deriva tutto dalla disuguaglianza e dai marchingegni della finanza che, invece di dare stipendi, ha dato carte di credito illudendo i cittadini di poter spendere facilmente».

Il candidato premier del centro sinistra, invece, intende adottare una strategia diversa, «non piegarsi alla logica delle false promesse ma fare proposte serie con la convinzione che siano quelle giuste per uscire dalla crisi. Abbiamo una coalizione con Vendola, per la quale chiediamo agli italiani il 51 per cento dei voti che useremo come se fosse il 49. Saremo aperti e amichevoli. Poi, ognuno farà i suoi conti».

Presenti in sala e all’esterno del teatro numerosi lavoratori Irisbus e tanti lavoratori forestali che da tempo non percepiscono lo stipendio. A loro Bersani si rivolge così: «Chi non ha mai incontrato disoccupati ed esodati, non si è scontrato con la realtà quotidiana della gente, pensa che governare sia una cosa semplice. Noi sappiamo che ogni cambiamento richiede sofferenza ma siamo pronti a impegnarci e reagire a muso duro. Potrei cercare titoloni sui giornali, come fa Berlusconi, ma non m’interessa. Rispetto agli altri candidati vado meno in tv perché preferisco girare sui territori e scatenare la bomba atomica della partecipazione popolare. Se si mette in moto la nostra forza possiamo solo vincere».

L’obiettivo di Bersani è «avvicinare gli scontenti del centrodestra e chi è ancora indeciso sul voto» e per farlo intende puntare sulle qualità del partito, «un partito popolare e plurale in cui tutti trovano spazio e hanno voce, che sa discutere ma soprattutto che è affidabile e realizza ciò che promette». E tra le promesse elettorali di Bersani ci sono «i due terzi della camera rinnovati, volti nuovi ma soprattutto spazio per le nuove generazioni, e il 40 per cento di donne. E saranno le nostre donne a spiegare a Berlusconi come si parla con le donne. Monti dice di essere europeo, però l’Europa non è soltanto il fiscal compact, ma anche la presenza femminile in parlamento. Quanto a Grillo, nomina i candidati con lo stesso sistema poco democratico adottato da Berlusconi. Noi, invece, abbiamo voluto le primarie per dimostrare che non siamo un partito personale ma ci fidiamo dei nostri elettori, come loro si fidano di noi. La democrazia permette di correggere i grandi errori».

Piera Vincenti

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