ALFANO A BOLOGNA: «IL PREMIER DOPO LA VITTORIA»

Alfano a Bologna 2«Il nostro candidato premier? Lo indicheremo al Presidente della Repubblica subito dopo aver vinto, come prevede la Costituzione». Così Angelino Alfano oggi da Bologna incontrando cronisti e simpatizzanti in una giornata che lo visto protagonista in diverse città del settentrione. Accompagnato anche dagli ex ministri Bernini e Brambilla, il segretario del Popolo della Libertà è apparso carico più che mai: «Nel primo Consiglio dei ministri che faremo, ci saranno idee molto chiare e concrete da portare avanti immediatamente. Intanto elimineremo l’Imu sulla prima casa e rimborseremo quella del 2012, concederemo agli imprenditori che assumeranno l’azzeramento delle tasse per cinque anni, al fine di agevolare una ripresa occupazionale. In sostanza la nostra ricetta è contrapposta a quella della sinistra anche per quanto riguarda il rapporto tra fisco e cittadini». Poi prosegue: «Vogliamo cambiare i poteri di Equitalia perché temiamo che troppo spesso intervenga per riscuotere le tasse ma in realtà faccia chiudere le aziende. Siamo inoltre contrari al limite del contante e ad un redditometro che preveda come indici di benessere delle cose folli, quali i cagnolini e i gattini».

Nella sala del Pdl regionale l’apoteosi scoppia non tanto quando l’ex Ministro della Giustizia definisce ironicamente Monti come «il salvatore della patria», quanto nel momento in cui scandisce bene che «il governo Berlusconi si è imbattuto in un traditore di nome Gianfranco Fini che ha spostato i voti a sinistra con l’obiettivo di far cadere l’esecutivo». Poi sollecitato dai giornalisti sugli scandali degli ultimi giorni spiega: «Il governo Berlusconi è stato promotore del disegno di legge contro la corruzione. La nostra preoccupazione è che questo comportamento della magistratura renda appetibili all’estero i nostri più prelibati colossi industriali. E’ sufficiente vedere la vicenda Finmeccanica oppure quello che è successo in Eni o ancora l’Ilva di Taranto per capire che quanto accade in Italia non si verifica in nessun altro paese del mondo».

Angelino Alfano a BolognaAltro argomento tanto attuale quanto scottante, la condanna dell’ex ministro Raffaele Fitto e l’eventuale ritiro della sua candidatura in Parlamento. «Lui continua a godere della massima stima – ha attaccato senza mezzi termini Alfano – e della massima fiducia del Popolo della Libertà. E’ una persona perbene sottoposta ad un processo a tappe forzate con la conclusione a dieci giorni dal voto attraverso un’intensa attività di udienze durate dodici ore, tutto questo per poterlo condannare prima del voto. La magistratura ha fatto il suo ingresso ufficiale nella campagna elettorale e ciò è accaduto mentre stavamo rimontando. A Bari i giudici se ne sono fregati dell’indicazione dell’ufficio di presidenza del Consiglio Superiore della Magistratura che aveva detto ai magistrati: ‘Evitate di incrociare la strada delle elezioni con quella della giustizia quando questa riguarda i politici’. E’ la prova provata di quanto la magistratura voglia condizionare l’esito elettorale».

Dal cuore dell’Emilia anche un pensiero ai terremotati: «Continueremo adesso a fare di tutto in Parlamento per dare soddisfazione a questa popolazione al cui impegno esclusivo si deve ciò che di buono è stato fatto».

Emilio Buttaro

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